Salvare il soldato Europa
L’Unione europea ci serve. Non bisogna dar retta a chi dice “MENO EUROPA” col pretesto della burocrazia. La smania regolamentatrice di Bruxelles ha coperto il vuoto della politica e l’assenza di una strategia, ma, prima il Covid e poi la guerra, con l’assalto della Russia alle frontiere europee per espandersi e stabilire nuovi rapporti di forza con società molto più ricche e sviluppate, ma divise e completamente dipendenti dall’ombrello americano per la loro difesa, hanno cambiato tutto. Non si tratta più di vivacchiare tra la favoletta del green deal e la direttiva sui tappi delle bottiglie. Ora si tratta di salvarsi tutti insieme da un abbraccio mortale con le autocrazie arrembanti (Cina e Russia) colluse con il fondamentalismo islamico già fin troppo presente nei paesi europei grazie all’immigrazione selvaggia senza integrazione.
L’Europa ha i numeri, ma non ha l’identità. I risultati elettorali indicano che molti stanno perdendo la fiducia. Quando in Germania e Francia prevalgono le destre estreme ben conosciute per la loro vicinanza alla Russia vuol dire che è ora di prendere molto sul serio il governo e la riforma dell’Europa che, così com’è non ha futuro. Basta unanimità e condivisione delle grandi politiche sono il passaggio obbligato per crescere. Il tempo della burocrazia che misura la lunghezza delle zucchine è finito
10 giugno 2024
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