Se vince Trump ci sono dei perchè
Si avverte nelle opinioni pubbliche dei paesi occidentali una diffusa inconsapevolezza dei pericoli che si stanno accumulando sulla scena internazionale. La crisi della super potenza Usa, il tentativo di ricostruire un impero russo con la guerra, l’espansione economica cinese diretta ad accaparrarsi alleati per diventare la potenza egemone del futuro, l’incapacità di trasformare l’Unione europea in una potenza che abbia almeno un’unica politica della difesa ed estera, l’aggressività di una parte del mondo islamico che intende conquistare l’egemonia su tutti i musulmani sulla base della contrapposizione all’Occidente. Tutto ciò nel contesto di un grave decadimento della capacità delle democrazie di governare società complesse. Gli Usa sono l’esempio massimo di una radicalizzazione disgregatrice che proviene innanzitutto da una sinistra pregna di ideologia antioccidentale.
Se Trump sarà eletto alla Presidenza degli Usa lo sarà sia sulla base di una spinta isolazionista sia come reazione al decadimento delle capacità di governare la società. Il suo motto è “make american great again” ma in realtà l’intenzione che trasuda da ogni discorso è abbandonare il ruolo di potenza equilibratrice del mondo per occuparsi solo dei suoi interessi. Un errore clamoroso perché la potenza Usa – economica, militare, culturale – deriva dall’essere a capo dell’Occidente liberaldemocratico. Fuori da questo ruolo c’è solo il declino con la creazione di un enorme vuoto che Cina, Russia, Iran proveranno a colmare. Sono tutte dittature pronte alla guerra e saranno loro a decidere il futuro del mondo.
6 marzo 2024
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