Si chiudano i pronto soccorso ma si salvino i bonus

La notizia è questa: detrazione 2023 per eliminazione di barriere architettoniche, anche per bagno e infissi anche senza disabili o anziani e con sconto in fattura. Per chi se li fosse dimenticati i bonus casa tornano ad allietare i sogni delle famiglie italiane con il 75% del costo pagato dallo Stato a prescindere da ogni oggettiva necessità. Un bel regalo che si aggiunge a tutti gli altri che l’inesauribile fantasia di bonuslandia concede ai suoi cittadini.

Dalla favola al dramma. Nella sanità pubblica siamo all’emergenza perché i medici fuggono dagli ospedali e dai pronto soccorso. Secondo l’Anaao (sindacato dei medici) sono pronti ad andarsene in 10 mila che non saranno sostituiti visto che le specializzazioni più impegnative (medicina di urgenza, infettivologia, anestesiologia) vengono rifiutate con percentuali dal 78% al 61%. La fuga è verso il privato e verso l’estero dove si guadagna di più e si lavora in  condizioni di minore stress. Cosa farebbe uno Stato serio? Pagherebbe medici ed infermieri molto di più di oggi e da subito rastrellando tutti i fondi disponibili. Cioè toglierebbe al superfluo per dare all’urgente. Ovvero toglierebbe tutti i bonus e pagherebbe il personale sanitario. Ma non illudiamoci: bonuslandia non cesserà e gli italiani non protesteranno se troveranno gli ospedali e i pronto soccorso chiusi. A loro vanno bene gli infissi regalati e la sanità a pagamento

4 luglio 2023

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