Sui ballottaggi comunali
Ballottaggi delle comunali. Astensionismo ormai della maggioranza degli elettori. Rimonta del centrodestra. Pericolo che il legame spezzato con le formazioni politiche porti ad una partecipazione al voto a “ondate” mossa da emotività e irrazionalità. Inoltre mentre a destra è in atto una convergenza dalle altre parti prosegue una divergenza che porta a radicalizzarsi sulle proprie posizioni rifiutando la ricerca dell’incontro. Esempi sono la situazione nel Pd con la lotta tra le minoranze e la maggioranza di Renzi e l’atteggiamento del M5S.
Sul movimento di Grillo ci aiuta a mettere a fuoco la questione un post di Anna Maria Bianchi su Facebook. Eccolo: “Tutti i limiti del Movimento Cinque Stelle sono racchiusi in quella sconfitta di Felice Casson a Venezia, sconfitta a cui ha contribuito la scelta del M5S di non appoggiare il parlamentare PD, ex magistrato d’assalto. Una visione solipsistica che consegna la città al centrodestra. E che fa venire i brividi per il futuro di altre città, compresa Roma: se continuerà a prevalere questa logica, a meno che un Cinquestelle vinca al primo turno a Roma rischiamo di trovarci un emulo di Salvini o una Meloni. Chi ambisce davvero a governare realtà complesse non può limitarsi a rivendicare l’esclusiva dell’onestà marcando le distanze senza cercare alleanze, soprattutto se la sua popolarità non è poi così profondamente radicata nella società civile, ma si basa essenzialmente sulla scontentezza degli elettori per i propri partiti di riferimento. Scontentezza che può facilmente virare sul non voto, con il risultato che la scarsità degli elettori riproponga tal quale la situazione odierna, con percentuali inferiori ma distribuite più o meno allo stesso modo (o peggio). Chi ha a cuore davvero il destino della città e dei cittadini, dovrebbe dimostrarlo mettendosi al lavoro seriamente con le persone serie degli altri partiti, che pure ci sono”.
Chiarissimo, no? Le realtà complesse non si governano rivendicando la propria onestà e rifiutando ogni alleanza. La popolarità che si basa sulla scontentezza degli elettori porta al non voto e non automaticamente alla costruzione di un’alternativa. Le persone serie che ci sono devono farsi forza per sconfiggere il malaffare, ma elaborando piattaforme su cui incontrarsi.
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