Superbonus: una patrimoniale al contrario

Non sappiamo ancora quanto costerà alla collettività il famoso bonus 110%, orgoglio di Conte, ma sappiamo, sin da quando fu varato, che è stato una contropatrimoniale.

Scopo di una patrimoniale, infatti, è quello di gravare le proprietà di una tassa che poi vada a beneficio della collettività. Con la patrimoniale, ovviamente, il valore netto del patrimonio diminuisce, visto che chi possiede casa deve mettere in conto questo pagamento.

Il bonus 110% è stato l’esatto opposto, una contropatrimoniale. Si è caricata la collettività di un costo per ottenere un incremento patrimoniale dei proprietari. Perché prima la casa valeva 100 mentre ora, con le migliorie pagate dai contribuenti, ne vale 120 e questi 20, ovviamente, vanno a finire in poche tasche private. Si sono impiegate risorse pubbliche per aumentare il patrimonio di qualche migliaio di benestanti.

Un provvedimento degno di Superciuk e Ruba Hood, quindi, che rubavano ai poveri per donare ai ricchi. Un capolavoro. Cosa ci sia di sinistra, e nella norma, e nell’ex Presidente del Consiglio che ne va orgoglioso, rimarrà un mistero per quell’eventuale storico futuro che vorrà perdere qualche minuto a studiare questo periodo.

A complemento del post di ieri (https://tinyurl.com/e5u4tj6n) nel quale definivo il bonus 110% una contropatrimoniale o una norma Superciuk perché non ha fatto altro che incrementare il valore di molti patrimoni privati a scapito del contribuente, alcuni dati e osservazioni scaturite dalla discussione.

1) Qui (https://tinyurl.com/yeyrcef4 ) trovate i dati ufficiali sino ad oggi. Sono suddivisi per condomini, edifici unifamiliari (ville) e unità indipendenti (per esempio un negozio). Su 100 interventi effettuati, l’86% è stato per ville e unità indipendenti e meno del 14% per condomini. Se invece consideriamo i soldi spesi, su 100 euro spesi, ai condomini è andato meno della metà, il 46,7%, a ville e unità indipendenti il 53,3%. Quindi la stragrande maggioranza degli interventi, e la maggioranza dei soldi spesi, sono andati in ville e unità indipendenti. Tra i condomini, poi, non sappiamo quanti siano quelli residenziali dei quartieri bene, abitati da benestanti. Temo molti.

2) Gli interventi effettuati sono stati 373.303 per una spesa complessiva, sino ad ora, di 65 miliardi. Gli edifici residenziali in Italia sono 12 milioni e gli alloggi circa 30 milioni (https://tinyurl.com/yv4au6xy ) e solo il Cielo sa quanti sono quelli che avrebbero bisogno di interventi. Milioni e milioni, 373mila interventi sono briciole. Ciò per dire che ogni sparata demagogica del tipo “il 110% va esteso a tutte le abitazioni” cozza contro la quantità di fondi necessari. Fate una proporzione tra numero di interventi e soldi stanziati sino ad oggi e vi renderete conto che se dovessimo adeguare tutto il patrimonio immobiliare dovremmo destinarci svariati anni di PIL. Il tutto per dire, semplicemente, che non è possibile.

3) Ci sono persone che non hanno un gran reddito, non possono comprarsi casa e vivono in affitto. Ci sono altre, ben più benestanti, che hanno casa in città e villa al mare o in montagna. Il bonus 110% non faceva distinzione tra prima e seconda casa. I proprietari di villa al mare o montagna, quindi, hanno potuto ristrutturare la propria magione a spese dei contribuenti e veder così aumentato il proprio patrimonio. Tra i contribuenti che hanno pagato, figurano pure le persone a reddito modesto e in affitto. Costoro vedranno le tasse aumentare (o i servizi diminuire) e, quindi, in definitiva, finanzieranno l’aumento di valore della villa al mare di quel benestante fortunato. Chiedo cortesemente di indicarmi l’universo parallelo nel quale una situazione del genere possa essere considerata di sinistra.

4) Quanto sopra prescinde da una serie cospicua di effetti collaterali quali a) truffe b) inflazione materiali da costruzione c) effetti sui bilanci di enti locali d) altro. Effetti che vanno ad aggiungersi alla critica generale.

Tutto ciò per dire che il 110% era una misura Superciuk, che tendenzialmente toglieva ai poveri per dare ai ricchi, una contropatrimoniale che utilizza soldi di tutti per incrementare il patrimonio privato, l’opposto di una patrimoniale. E’ stato un errore vararla (da parte del Conte II, governo giallorosso, maggio 2020), è un errore difenderla. Non mi vengono in mente, nella storia recente, altre misure così inique nella sostanza e struttura.

(post di Jack Daniel tratto da facebook)

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *