Un sussidio di disoccupazione europeo

Le elezioni in Polonia confermano l’esistenza di una vasta area di ostilità nei confronti dell’Europa. Che questo capiti in paesi come la stessa Polonia o come l’Ungheria che hanno tratto solo benefici dall’appartenenza all’Unione Europea è motivo di grande preoccupazione e deve spingere a rafforzare politiche europee che siano effettivamente più efficaci di quelle praticate fin ad oggi. Gli accordi intergovernativi o nelle istituzioni europee sono importanti, ma conquistare il consenso dei popoli lo è di più.

ammortizzatori socialiI temi dell’occupazione e quello speculare della disoccupazione sono quelli nei quali hanno nettamente prevalso le politiche nazionali e l’Europa è stata assente. Per questo assume una particolare rilevanza la proposta del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan di istituire un meccanismo di assicurazione contro la disoccupazione nell’area euro (questo è riportato in un articolo pubblicato sul Financial Times).

Esistono vari motivi per sostenere la proposta di Padoan. Sul piano economico l’intervento si configurerebbe come uno stabilizzatore e renderebbe l’euro un po’ più simile alle altre grandi valute. Sul piano politico renderebbe l’euro e l’Unione Europea più popolari perché è meglio

prepararsi a fronteggiare insieme rischi troppo grandi per le piccole patrie europee.

disoccupazione europeaQuesta impostazione rischia però di essere respinta dalla politica e dall’opinione pubblica dei paesi con bassa disoccupazione come la Germania. È sempre forte il sospetto che si voglia far pagare ai tedeschi le non scelte dei paesi mediterranei che non hanno voluto fare le riforme affrontate dalla Germania negli anni passati.

Eppure anche un liberista doc come Zingales sostiene senza indugio l’assicurazione europea contro la disoccupazione e lo fa citando la teoria delle aree valutarie ottimali: diversi paesi possono condividere una valuta se hanno economie simili, se hanno una forza lavoro flessibile, sia in termini di salari che di disponibilità a spostarsi e se vi sono massicci trasferimenti fiscali. Le prime due condizioni nell’area euro non sono verificate, la terza può essere soddisfatta con interventi diversi, ma l’economista veneto afferma che il sussidio di disoccupazione europeo è quello più adatto alla situazione dell’eurozona, dove occorre tenere in piedi una valuta preservando gli Stati membri da shock asimmetrici e riguadagnando la fiducia dei cittadini. In sostanza l’assicurazione europea contro la disoccupazione eviterebbe un collasso dell’euro causato non dai mercati ma dalla rabbia dell’opinione pubblica.

sussidio di disoccupazione europeoIn realtà esistono diverse proposte di schema europeo contro la disoccupazione e soprattutto esiste l’esempio degli Stati Uniti, dove in caso di disoccupazione che superi la soglia del 5% in un singolo Stato scatta un programma cofinanziato al 50% dalla federazione. Addirittura il congresso può deliberare un programma straordinario rivolto a tutti gli Stati e finanziato dalla federazione ove ci si trovi a fronteggiare una crisi particolarmente acuta.

È plausibile che oggi in Europa un simile meccanismo potrebbe portare maggiori benefici al sud, ma la sua esistenza, in realtà, sarebbe una garanzia per tutti e un elemento di stabilizzazione economica e sociale.

La proposta di Padoan è una bella sorpresa, quasi un fulmine a ciel sereno in un dibattito abbastanza vuoto, quello dello scambio di non meglio precisate riforme per un paio di decimali di deficit, che riesce ad esser lontano sia dalla teoria economica che dal consenso di chi non è un esperto di economia. Peccato che la sinistra europea non abbia in questi anni pensato di impegnarsi con la proposta pragmatica del sussidio europeo perché, tutto sommato, sarebbe bastato mettere nel bilancio 2014-2020 della Commissione Europea qualche decina di miliardi di euro dedicati ai disoccupati per dare una risposta concreta alle tensioni sociali che possono sfociare nella rabbia antieuropea.

Salvatore Sinagra

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