Una strategia per l’Islam

Da quanti anni il mondo si trova di fronte all’imperversare del terrorismo islamico? Troppi. Anche se Putin tenta di deviare l’attenzione sull’Ucraina le parole dell’Isis sono chiare. “I combattenti dello Stato islamico hanno attaccato un grande raduno cristiano nella città di Krasnogorsk uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando lì una vasta distruzione. L’attacco si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l’Islam”. Da notare che la folla in un centro commerciale e ad un concerto si trasforma in un “raduno di cristiani” e si parla di “guerra furiosa” tra stato islamico e chi lo combatte. Questa esaltazione che trasforma ogni persona di una religione diversa in un legittimo obiettivo da distruggere è il problema da affrontare.

L’Islam è rimasta l’unica fede religiosa che si fa ideologia e che si traduce in azione politica. L’unica con uno spirito combattente che divide il mondo tra “noi” e “loro” e l’unica percorsa da divisioni e lotte feroci che si sono sempre tradotte in scontri armati e massacri. Poiché il numero di musulmani nei paesi europei è in costante crescita soprattutto a causa dell’immigrazione e dei giovani delle seconde e terze generazioni che vi trovano una loro identità contrapposta allo Stato e alla società cui appartengono è urgente elaborare una strategia per conquistare i musulmani alla pacifica convivenza

23 marzo 2024

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