Una via concreta per l’Europa, altro che la rabbia
Le soluzioni ottimali non sono quasi mai quelle che si affermano. Quelle sub ottimali, invece, sono quelle che arrivano all’obiettivo. Che vuol dire? Vuol dire che in politica c’è sempre qualcuno che gioca a spararla grossa, specie quando sta all’opposizione e vuole colpire chi sta al governo. Recita la sua parte come altri recitano la loro. Basta saperlo.
Per esempio il M5S comandato da Grillo è scatenato nel denunciare qualunque cosa e chiunque invocando ancora il “tutti a casa” che ha funzionato nelle elezioni del 2013. Ma per l’Europa cosa e chi propone? Un pasticcio, cioè un referendum sull’euro che dovrebbe concludersi nell’unico modo logico: l’uscita dalla moneta unica. Altrimenti perché farlo? Contemporaneamente però dice che ci vorrebbero gli eurobond cioè la condivisione dei debiti degli stati europei. Su queste basi chiede il voto e spera di eleggere tanti deputati europei. Ma che sta’ a dì? Ci ha preso per scemi? Evidentemente sì anche perché, visto che vuole il 100% dei voti, è costretto a spararle grosse. Speriamo che di voti ne prenda meno di quelli che si aspetta.
Berlusconi pure recita la sua parte. Fa il condannato disciplinato che si preoccupa solo degli italiani e del loro futuro. Ma che idea ha dell’Europa? Quella dei conservatori che hanno provocato questo casino vedendo solo il 3% e la salute delle banche e null’altro. Bocciato.
Un po’ meglio vanno le cose dalla parte di Renzi e di quelli che pensano ad un’alternativa europea sub ottimale ossia praticabile con il candidato dei socialisti europei Schulz alla presidenza della Commissione europea. Niente miracoli, ma una svolta concreta magari a piccoli passi. Meglio delle scemenze urlate nei comizi è.
A sinistra di Renzi e dei socialisti europei ci sono novità perché Tsipras non si limita agli slogan ai quali la sinistra sinistra ci ha abituato (tanto altisonanti quanto inefficaci, ma consolatori), ma fa proposte concrete che richiedono determinazione e i numeri giusti per attuarle. I numeri giusti, già, e chi ce li avrà nel prossimo Parlamento europeo?
Questo dovrà decidere il voto del 25 maggio. La speranza è che il centro sinistra (e la sinistra) abbia la maggioranza perché è l’unica parte che ha un’idea di Europa seria e praticabile dopo i disastri della destra neoliberista. Il resto, ossia la protesta antieuro e lo sfogatoio delle tante rabbie individuali e sociali valgono come testimonianza e stimolo. Niente di più
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