CPI e ONU. Finito il tempo delle illusioni
TRUMP nel suo impeto distruttivo ha messo a nudo la fragilità degli equilibri internazionali basati su organismi di rappresentanza, patti e regole che venivano raccontati come se fossero dotati di una loro propria sacralità. L’ONU si è rivelato una finzione: ha sorvolato sulla guerra in Ucraina mentre ha messo nel mirino Israele aggredito dagli islamisti. Finzione anche per l’UNRWA, l’Agenzia dell’ONU dedicata ai profughi palestinesi, ma in realtà datore di lavoro, erogatore di assistenzialismo e copertura di Hamas. Finzione per la Corte Penale Internazionale la cui pretesa di decapitare i vertici di interi stati con ordini di arresto che solo gli stolti possono prendere sul serio (come quelli rivolti a Netanyahu e Putin) rivela l’illusione nata in Europa di poter gestire il mondo intero come se fosse un’unica grande comunità.
Il tempo degli idealismi e delle ipocrisie è finito e se si vuole contrastare gli eccessi del trumpismo bisogna essere disposti ad abbandonarle. L’Europa è lenta e divisa e per anni si è occupata di amministrare un mercato comune imponendo regole su tutto senza compiere il salto a potenza geopolitica mondiale. Oggi con le guerre e con il distruttore Trump, non può rifugiarsi negli schemini intellettuali che ha usato per decenni. Ognuno conta per il peso che ha e deve basarsi sulle sue forze. Questa la rivoluzione del rozzo Trump. Non è la fine dell’alleanza occidentale, ma la base di un rilancio
8 febbraio 2025
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