E ora bisogna tornare al proporzionale
/0 Commenti/in Il Punto /da AdminUna netta divisione sulla politica estera e sulla sicurezza nazionale sia nella maggioranza che nell’opposizione. Ecco il risultato di decenni di inseguimento dei sistemi elettorali maggioritari. Mettersi addosso un’etichetta e poi presentarsi uniti alle elezioni per prendere più voti senza chiarire le scelte strategiche non ha migliorato il sistema politico italiano. Con l’invasione dell’Ucraina sono cadute le maschere e, arrivati a Trump che sceglie la Russia e abbandona l’Europa e la Nato, i nodi sono venuti al pettine. Governo e opposizione dilaniati tra convinti sostenitori dell’Ucraina e sostenitori della sua capitolazione (chiamata pace). Europeisti di facciata contrari alle armi e europeisti che dal riarmo vogliono partire per una nuova Europa capace di difendersi. Risultato? Un’Italia incapace di esprimere un indirizzo nazionale e quindi più debole.
Così non ha senso andare avanti. Bisogna cambiare la legge elettorale, tornare al proporzionale e lasciare che i partiti trovino le convergenze sulle proposte politiche dopo le elezioni. La collocazione internazionale per prima definisce le vere identità. Oggi scegliere l’Europa significa contrastare l’imperialismo della Russia. Lega, M5s e AVS più una parte del Pd sono contro il riarmo e per la pace e quindi per non contrastare l’espansionismo russo con un premio implicito alle guerre di Putin a partire dall’Ucraina. La finzione e la sostanza. Tornare al proporzionale è una necessità per fare chiarezza
17 marzo 2025
C.L.