Europa: il nodo non sono le nomine

Che si sbrighino a farle queste nomine. Dovrebbe dirlo anche il governo italiano anche se non è stato coinvolto prima. Ora si è arrivati alla decisione e Giorgia Meloni che ha motivato più e più volte con lucidità la scelta di campo a favore dell’Ucraina, della libertà e della democrazia; che ha indicato con grande chiarezza le priorità sulle quali l’Europa deve concentrarsi: rapporti internazionali, difesa e catene di approvvigionamento. Questa Giorgia Meloni non può bloccarsi ad una fase del gioco politico nella quale i partiti che formano una maggioranza non la vogliono coinvolgere.

Il momento storico è cruciale e l’Europa non può pensare di durare per molto se non supera una visione concentrata sulla mediazione degli interessi nazionali. Se veramente si è consapevoli che una Europa debole e disunita non ha futuro, se si è capito il messaggio che è arrivato dalle elezioni specialmente in Francia e in Germania con una netta affermazione di forze disgregatrici, allora la vera sfida comincia subito dopo le nomine. È una sfida che riguarda tutti. Bisogna svegliarsi da un comodo sonno durato anche troppo e prendere atto della realtà. Nulla va dato per scontato e meno che mai la nostra sicurezza e il benessere di cui abbiamo a lungo goduto

27 giugno 2024

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