La scalata del governo Renzi

condizione ItaliaNon è la disponibilità di Grillo al confronto la svolta che si sta realizzando in queste settimane. Quella è la conseguenza di un movimento che da lento si sta facendo più veloce e che va dal problema all’indicazione della soluzione. Merito di Renzi senza dubbio e degli italiani che hanno dato un voto perché chi di dovere si muovesse con più coraggio. Il messaggio è chiaro: “Noi ti diamo fiducia, ma tu ti muovi e realizzi. Sennò te la togliamo”. Più o meno le cose stanno così.

I punti di partenza non mancano: nel giro di qualche mese sul tavolo sono state messe la riforma della legge elettorale, la riforma del bicameralismo, la riforma del lavoro, la riforma della P.A., la riforma degli appalti pubblici, un nuovo approccio alle politiche europee. Questi i titoli dei progetti di maggiore impatto del governo.

Però intorno accadono fatti non titoli. Scadono oggi i versamenti per una serie di imposte sulle quali la preoccupazione dei cittadini è stata, prima di tutto, capire chi deve pagare che cosa e poi constatare che si è tornati, come facilmente prevedibile, a pagare, per la casa, come e più del 2012 a fronte di servizi più scadenti. I disoccupati continuano a crescere. Il debito pubblico tocca il nuovo record di 2.146 miliardi di euro. Il Pil è stabile cioè sta quasi a zero.

Insomma il sistema Italia gira male e gli scandali che hanno colpito l’Expo e il Mose ci spiegano anche di quali pesi si deve far carico la collettività e ci mostrano su quante e quali complicità la corruzione possa contare. Per il Mose sembra non si salvi nessuno e che i corrotti stiano, come è stato detto, sia tra i ladri che tra le guardie. E di che dobbiamo stupirci? Non viviamo tra gli scandali ormai da decenni? E il copione non è sempre molto simile?

problemi dell'ItaliaSi dice che l’Italia come altri paesi europei sia stata messa in crisi dal rigore imposto dalla Germania. La causa è certamente questa, ma pensavamo forse di andare avanti trascinandoci il peso di una classe dirigente inquinata da comportamenti delinquenziali per la quale nessun limite è mai abbastanza per poter rubare a man bassa?

La strategia del PD di Renzi è chiara: lavorare sulla sostanza dei cambiamenti da introdurre anche se costretti dai limiti finanziari che derivano dai patti europei; accettare provvisoriamente questi limiti, ma porre l’obiettivo di cambiarli; intanto non stare fermi, ma costruire delle politiche che aggrediscano i nodi cruciali del funzionamento dello Stato, dei rapporti con le attività economiche e con i cittadini, della regolamentazione del lavoro, del rilancio della formazione e della cultura. A completamento di questo impegno fare delle riforme che rendano più semplice ed efficace il lavoro delle istituzioni e che sblocchino la legge elettorale funzionale da quasi dieci anni alla conservazione degli equilibri di potere.

Il quadro è molto complesso e tutto sta a vedere se questo gigantesco rompicapo che è governare l’Italia troverà una soluzione sensata. Il fatto che Grillo manifesti di voler inaugurare una fase nuova fa immaginare che la pressione del governo Renzi qualche effetto lo stia raggiungendo.

attuazione provvedimenti governoOvviamente, come è sempre stato, la prova sarà l’attuazione dei provvedimenti. Se è vero come è vero che centinaia di decreti non ancora emanati stanno ancora bloccando l’attuazione delle leggi dell’epoca Monti e Letta si ha la misura del rischio che corre anche Renzi. Che, ovviamente, conosce benissimo sia il rischio che la scommessa che sta facendo. Che è notevole se si pensa ai rapporti di forza in Parlamento e al profondo inquinamento della corruzione che tocca anche il PD.

Si può fare di più? Certo, ma non bisognerebbe solo dirlo, bisognerebbe provarci perché da noi si fa presto a parlare; i guai, però, vengono quando, dall’esibizione di buone intenzioni, si deve passare ai fatti. Allora si sbatte il muso con la complessità italiana, con i mille e mille interessi diversi che rivendicano spazio e ragioni, con disuguaglianze enormi e gruppi di potere che sono talmente forti e consolidati che richiedono tempi lunghi e tanta progressività per essere affrontati nonché idee chiare e determinazione.

Insomma una scalata difficile piena di trappole. C’è da augurarsi che la maggioranza di governo ce la faccia e che chieda il sostegno critico dei cittadini come già ha iniziato a fare con la riforma della P.A.

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