La sceneggiata Trump – Putin (e Hamas imita)
DOPO IL FALLIMENTO RUSSO A POKROVSK PRIMA DEL VERTICE IN ALASKA… PUTIN CI RIPROVA, SEMPRE A POKROSK (o chissà dove altro), PRIMA DI BUDAPEST.
“Altro giro, altra corsa” come dicono alle giostre: il ‘geniale’ piano di Putin, è sempre lo stesso: siccome Trump è troppo poco intelligente e anche troppo ignorante per ascoltare i suoi stessi esperti, Putin spera ancora di organizzare la conquista di qualche località a caso sulla cartina, just-in-time per il giorno in cui incontrerà Trump, a Budapest (invece che in Alaska).
Anche stavolta, Putin spera di organizzare la stessa identica scenetta che non riuscì a organizzare in Alaska:
“Scusami un secondo, Trump: è una telefonata importante”
“Pronto? Fate in fretta: sono col presidente degli Stati Uniti. Pokrovsk? Quanti km quadrati? Ah-ha. No, non fermatevi e proseguite”
Hai visto Trump? Hai visto che il mondo intero ti sta mentendo? Hai sentito la telefonata? Ti pare che io sia in grado di mentire così bene?”
SECONDO TENTATIVO, SIGNORE E SIGNORI… Dopo il clamoroso fallimento del primo tentativo di organizzare la sceneggiata in Alaska, Putin ci riprova a Budapest. E anche stavolta, ci toccherà aspettare e vedere come andrà a finire. Certo che Putin deve essere ormai davvero disperato, per riciclare un’idea già fallita appena qualche mese fa. Che cominci a essere a corto di idee ibride?
Detto questo…
Leggo ancora vaccate colossali sulle presunte negoziazioni fra Russia e Ucraina, quindi spieghiamo per l’ennesima volta come funzionano veramente le negoziazioni con Putin, perché ne vale la pena.
Ecco il manualetto russo su come negoziare la pace per conto di Putin:
0) Non dimenticare mai che Putin è sempre disponibile a firmare qualunque accordo… Basta che poi si possa violare senza pagarne nessuna conseguenza (ecco perché Putin è sempre disponibile a tutto, ma alla fine non firma mai nulla).
1) Ricordati sempre che lo scopo principale delle negoziazioni non è negoziare, ma far passare Zelensky per guerrafondaio.
2) Qualunque cosa vada storta, tu comincia a lamentarti che “viola la sovranità” della Russia… E boom! Come per magia, metà dell’opinione pubblica occidentale sarà improvvisamente dalla tua parte (perché non saprà di che caXXX stai parlando). Provare per credere.
4) Qualunque cosa succeda, è fondamentale, per la Russia, eliminare la parola ‘NO’ dal vocabolario delle negoziazioni. Imparate a dire diversamente sì. Tutti i migliori negoziatori di Putin sanno sempre dire diversamente sì. Recentemente, anche Hamas ha adottato con successo il modello Putin di dire SI’, quando invece intende (assolutamente NO!!!).
Un esempio concreto:
“Hamas è favorevole a cedere le armi?”
“Sì, ma le cederemo solo ai nostri stessi soldati”
“Ma che caXXX vuol dire, scusa? Vuol dire che ve le terrete!”
“Sì, però siamo favorevoli a cederle. Voglio dire: siamo favorevoli a cederle… Se in realtà possiamo tenercele senza conseguenze”
“Ma allora… allora non siete favorevoli all’accordo di pace!”
“Tu però non scrivere questo, eh? Per carità! Ma sì, che siamo favorevoli! Se abbiamo detto di sì, vuol dire che siamo favorevoli. Giusto? Se poi ci comporteremo da NO, che importanza ha? L’importante è che siamo ‘favorevoli’… Chessò, in linea di principio? Anzi, scrivi che abbiamo detto di sì, ma che ci sono ancora dei <<<dettagli>>> da stabilire. Per esempio, il dettaglio che in realtà NON molleremo le armi.
(- grande sorriso di circostanza -)
Guarda, te la faccio ancora più semplice: in realtà siamo contrarissimi a questo accordo di meXXXda, e piuttosto moriremo volentieri in un olocausto di missili balistici… Tu però scrivi che siamo favorevoli ‘con dettagli ancora da stabilire’.
Mi raccomando. E’ importante. Non sia mai che Orsetti e Travagli vari smettano di farci propaganda in Occidente”
5) quando i negoziatori cominceranno a parlare di garanzie del rispetto degli accordi (tipo intervento della NATO in caso di violazione del cessate il fuoco), accusateli di malafede, di essere guerrafondai, e usate di nuovo la parolina magica ‘SOVRANITA”.
Infine, un ultimo dettaglio fondamentale, per far funzionare tutto…
Quando vi chiederanno che cosa vuole veramente Putin, mi raccomando: rispondete con altre domande.
“Dipende da tante cose. Dipende soprattutto da voi. Voi cosa siete disposti a dargli? E soprattutto, quanto avete paura di lui? Tanta o poca? Perché se ne avrete tanta, allora cambia tutto…”
NOTA:
l’immagine si riferisce al meeting in Alaska di mesi fa… Non a quello di Budapest, e l’ho scelta apposta per sottolineare la totale assurdità di questo secondo meeting, visto che non è cambiato nulla. A Budapest, Putin non mira ad altro che ripresentarsi (ma stavolta veramente) col successo di Pokrosk in tasca.
Si tratta di capire se gli Ucraini avranno voglia di usare una piccola parte delle loro riserve, solo per stare dietro a questo genere di vaccate. Chissà.
Wallace Lee (da facebook)


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