Ospedali e scuole: l’impunità dei violenti

Ormai non ci sono più remore: negli ospedali è prassi aggredire il personale medico e infermieristico; nelle scuole basta poco (un brutto voto, una parola sbagliata) perché i genitori aggrediscano i docenti. Strutture sanitarie e scuole sono due settori cruciali da salvaguardare ad ogni costo. La violenza contro chi ci lavora va punita con una repressione più dura che lasci il segno in modo che sia di esempio. Purtroppo se accade ciò che le cronache riportano quasi ogni giorno è perché c’è stata troppa tolleranza negli anni passati. Molti educatori ed esperti affermano che i genitori sono diventati i sindacalisti dei figli. Li vogliono preservare da ogni problema e se qualcosa va male ricorrono anche alla violenza. Anche gli studenti si sono abituati a minacciare i docenti e, quando vogliono, occupano le sedi scolastiche spesso vandalizzandole. Sia nelle scuole che negli ospedali ciò che fa paura è la tendenza a farsi giustizia da sé facendo valere la legge del più forte.

Come siamo arrivati a tanto? Nel corso degli anni si è affermata una cultura che rifiuta l’esistenza del male e pensa tutti gli individui buoni e bisognosi solo di dialogo e di comprensione. Una idealizzazione fuorviante perché ha portato a sottovalutare la repressione componente essenziale per tenere in piedi una società con la conseguenza di diffondere la convinzione che lo Stato è troppo debole per contrapporsi ai violenti

10 settembre 2024

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