Stupri: repressione ed educazione
Lo stupro è violenza, è guerra, è delirio di onnipotenza, è sopraffazione del forte sul debole. Uccidere gli uomini e stuprare le donne risale agli albori della storia umana. Bisogna sapere da dove veniamo. Nel passato c’era molta più violenza di oggi ed era riconosciuta come un valore. In Italia lo stupro è reato contro la persona solo dal 1996! Pulsioni ed istinti ci appartengono, ma vanno tenuti a freno con l’educazione e la repressione fin da bambini. I giovani sono naturalmente spinti a mettersi alla prova testando i limiti. Se le sedi educative principali – scuola e famiglia – non li impongono esagerano e li superano. Bullismo e violenze sessuali sono la conseguenza.
Si accusa la pornografia che fornisce agli adolescenti esempi e stimoli. Ovvio. Come si può pensare che non ne siano attratti e che non ne rimangano impressionati? La pornografia è la droga di massa più potente e diffusa ed è tutta basata sulla sottomissione delle donne ridotti ad oggetti sessuali a disposizione dei maschi. Un’idea talmente forte che i social sono pieni di immagini e video autoprodotti nei quali ragazzine e giovani donne la confermano in pieno per vendere le loro immagini o per ottenere like. Da decenni è dovunque il modello della donna-oggetto. Vietare tutto non si può, ma imporre il rispetto degli altri tenendo a bada gli istinti sì. Quando dal virtuale si passa alle azioni violente la repressione è la prima fondamentale risposta. Chi sbaglia paga. Ed è anche il primo principio educativo
29 agosto 2023
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