Il dossier stadio della Roma
Pubblichiamo una scheda sulla vicenda “stadio della Roma” tratta dal sito www.carteinregola.it
In seguito all’approvazione di tre commi (art. 1 commi 303-304-305) inseriti nella legge 147 del 2013, “di stabilità”, che consentono a privati di avanzare all’amministrazione progetti per realizzare nuovi complessi sportivi, viene presentato dal Presidente della Roma, James Pallotta, il 26 marzo 2014 il progetto per la realizzazione di un nuovo stadio , che dovrebbe sorgere a Tor di valle, in un’ansa del Tevere a sud ovest della città, dove esiste l’omonimo ippodromo attualmente abbandonato.
L’intervento dovrebbe essere realizzato da Eurnova, la società immobiliare dell’imprenditore Luca Parnasi, e prevede una zona “A” , con il mix funzionale dei nuovi grandi impianti sportivi (oltre allo stadio da 52.500 posti espandibili fino a 60mila, la sede della Roma AS, un centro tecnico per gli allenamenti, un maxistore Nike, un “Roma village” con 245 negozi, boutique, ristoranti; uno spazio per eventi con un monitor a 360 gradi) e una zona “B”, chiamata “Business park”, costituita da tre grattacieli ed edifici ecosostenibili (Leed gold) destinati a direzionale, ricettivo, commerciale (non appartamenti, esplicitamente esclusi dai commi) tra la Via Ostiense/Via del Mare e lo Stadio.
Tali cubature sono state inserite per “compensare” i costi dei privati per le infrastrutture e le opere di pubblica utilità che il Comune – Sindaco Ignazio Marino assessore all’urbanistica Giovanni Caudo – ha posto come condizione per approvare l’interesse pubblico dell’operazione. Le opere private per lo stadio e il business park ammontano a 1,211 miliardi (di cui 211 milioni per spese tecniche e di progettazione), quelle per le infrastrutture a 445,1 milioni (57,1 milioni per la progettazione) suddivise in opere a compensazione (asse di collegamento Ostiense-A91, ponte carrabile sul Tevere e viadotto di approccio, svincolo autostradale Roma-Fiumicino, riunificazione e messa in sicurezza Ostiense, ponte ciclopedonale Magliana, stazione Tor di Valle con ponte, metro B e messa in sicurezza del fosso di Vallerano) per 266 milioni; opere a standard (parcheggi a raso, multipiano, circolazione interna, passerella pedonale, verde pubblico e sistema smaltimento acque idrovore) per 154 milioni; opere da realizzare con contributo di costo di costruzione (parco fluviale Ovest, pontile Est-pontile Ovest, intervento su via dei Dasti, videosorveglianza) per 23,8 milioni. Il totale dell’operazione è di 1,656 miliardi, completamente a carico dei privati. La progettazione è curata dagli Dan Meis, Daniel Libeskind e Andreas Kipar. L’area comprenderebbe oltre 63 gli ettari di verde pubblico ( il secondo polmone di Roma dopo Villa Pamphili, con 9mila alberi piantati e 11 km di piste ciclabili)*. Gli elaborati del progetto definitivo vengono consegnati dalla società al Comune nel maggio 2016, poco prima delle elezioni comunali.
Nel giugno 2016 diventa Sindaco Virginia Raggi, che, insieme agli altri consiglieri M5S, dai banchi dell’opposizione aveva duramente contrastato il progetto dello Stadio, così come l’urbanista Paolo Berdini, diventato assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici. Nei primi mesi di insediamento della nuova Giunta il Comune sembra passare la palla alla Regione Lazio, trasferendo gli elaborati del progetto non senza qualche polemica su tempi e modalità. Il 3 novembre si apre la conferenza dei servizi decisoria in Regione: mentre si susseguono gli incontri con i rappresentanti dei soggetti pubblici e – in parte – con i cittadini e le associazioni che ne hanno fatto richiesta, si susseguono indiscrezioni giornalistiche e dichiarazioni ufficiali, che sembrano andare nella direzione della richiesta, da parte del Comune, di modifica del progetto, restringendolo allo Stadio e ai suoi annessi, o tagliando cubature dalle Torri di Uffici e spazi commerciali che la precedente Giunta aveva previsto a compensazione di alcune opere e infrastrutture pubbliche. Il 2 febbraio scade il temine per la conclusione della c.d.s. Il 31 gennaio si tiene la quinta seduta della Conferenza. Il Comune chiede una proroga di 30 giorni, poi deposita, insieme a Roma Città Metropolitana, un parere unico “non favorevole”, che tuttavia lascia aperta la possibilità al proponente di modificare il progetto e consegnare ulteriori elaborati per “addivenire a un parere favorevole”…
Il dossier completo qui:
http://www.carteinregola.it/index.php/nuovo-stadio-della-roma/



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