Francia: la gara allo sfascio

La crisi francese non è una bella notizia. Non lo è nemmeno la parola d’ordine dell’opposizione. “Blocchiamo tutto” è un programma che solo Putin e gli islamisti possono applaudire ovvero chi spera che la Francia cada in una crisi ancora più profonda, che rompa con l’Europa e che perda la sua stabilità per diventare conquistabile da chi ha più armi o più aggressività ideologica. La Francia è un architrave dell’Europa, è una potenza nucleare e un paese nemico che punta alla disgregazione della UE pagherebbe oro per vederla al tappeto. Le opposizioni in Francia sono cieche e il “Blocchiamo tutto” lo certifica. La destra di Marine Le Pen lo capisce e cerca di distinguersi dallo sfascista Mélenchon.

Ma è la sinistra la vera rivelazione degli ultimi anni e non solo in Francia. E’ emerso un nucleo profondo fatto di irresponsabilità, schematismo ideologico, estraneità allo stato e tendenza alla distruzione degli equilibri sociali e istituzionali. Sembra di essere tornati agli anni più bui del comunismo. Non a caso in Francia ha prevalso la tendenza filo russa e filo islamista oltre che quella anti europea sia a destra che a sinistra. È facile la gara a chi la dice più grossa. Non c’è limite alle rivendicazioni per aizzare la piazza e per attaccare lo stato e rovesciare i governi. O la maggioranza silenziosa si organizza ed emargina gli sfascisti o verranno tempi bui

9 settembre 2025

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