L’astensione e la democrazia sequestrata

Estraneità – rivolta – servilismo. Quando gli elettori rinunciano al voto accettano che il potere di gestire le istituzioni, le amministrazioni, i beni pubblici vada nelle mani di un’oligarchia legittimata solo da gruppi ristretti di sostenitori. A quel punto il circuito si chiude e dall’estraneità è facile passare alla protesta rabbiosa o alla ricerca di una scorciatoia servile/clientelare/corruttiva per ottenere ciò che si desidera. I commenti dopo il voto della vergogna (il 33% di votanti a Roma) come al solito sono pieni di comprensione per chi non ha votato. Sbagliato: chi ha un  potere da esercitare e vi rinuncia un giorno insulterà i politici “tutti uguali, tutti ladri” o andrà a caccia di favori dal potente di turno perché penserà che le istituzioni e le amministrazioni pubbliche appartengono a pochi e che lo stato di diritto è una finzione e la democrazia non esiste. Guarda caso è ciò che predicano tutti i dittatori. Compito dei partiti è portare al voto gli elettori e rendere i cittadini protagonisti della democrazia che senza di loro non ha significato. Se non ci riescono vuol dire che hanno esaurito la loro funzione e devono essere sostituiti da forze nuove

14 febbraio 2023

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *