Le vignette di Charlie offendono la religione. E allora?
Diciamolo chiaramente: alcune vignette pubblicate da Charlie Hebdo sono offensive della religione cattolica e di quella islamica. Anzi, non solo offensive, ma anche stupide e volgari.
Solo che nessun cattolico si è sognato di prendere il mitra e di uccidere i responsabili. Invece tra i musulmani che vivono nei paesi occidentali è diffuso un altro atteggiamento: condanna della strage di Parigi, ma aggiungendo che “se la sono cercata” oppure che “hanno esagerato”. In verità molti arrivano a dire che meritavano di morire poiché avevano profanato l’Islam.
Insomma volgarità e omicidio messi sullo stesso piano. È la prova più evidente che vi è un’arretratezza culturale gravissima che rende più debole la religione islamica e crea diffidenza nei confronti di chi la segue.
Il rischio per i musulmani è di passare per un gruppo isolato e ostile alla società nella quale vive. Se non comprendono la differenza abissale tra uso della libertà e omicidio i musulmani rischiano di apparire e comportarsi come fanatici estranei al modo di vivere occidentale. Da qui può derivare una contrapposizione che fa male soprattutto a loro.
Se i musulmani ci tengono a vivere nei paesi occidentali e ad integrarsi devono accettare la fondamentale differenza tra gli stati fondati sulla religione islamica e gli stati laici: la libertà limitata solo dalle leggi e non da un credo religioso.
Convincerli ad accettare questa differenza è compito di una battaglia culturale di lunga durata e di ampio respiro che vale la pena combattere
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