L’Iran ha subito un’ingiustizia?
Dopo i bombardamenti israeliani, dopo l’intervento degli Stati Uniti la domanda sullo sfondo è se la dittatura degli ayatollah e dei pasdaran, abbia subito una grave ingiustizia: attaccato con gravissimi danni per aver cercato di fare quello che molti hanno fatto liberamente. Sgombriamo il campo da una presa in giro: non si tratta di nucleare civile bensì militare. Impianti segreti sepolti sotto le montagne, arricchimento constatato ufficialmente dall’AIEA (quello nascosto non si conosce) oltre ogni necessità di uso civile dicono che si trattava della bomba. E dunque, perché Israele sì e l’Iran no?
Chiariamo: gli stati non sono persone uguali davanti alla legge. Questo è un principio occidentale inapplicabile in ambito internazionale dove conta se tutti riconoscono l’esistenza degli altri. Ebbene il regime iraniano era ed è una minaccia per Israele, per gli altri paesi del Medio Oriente e per gli stati occidentali. Una minaccia attiva e non teorica fatta di terrorismo e gruppi armati che hanno assunto il controllo di territori e stati (Yemen, Siria, Libano, Gaza) per realizzare gli obiettivi strategici proclamati ininterrottamente dal 1979: distruzione di Israele e guerra per acquisire il dominio della regione mediorientale e arabica con la bomba atomica a supporto di questo disegno. Per questo con il regime iraniano il dialogo non ha senso se non rinuncia a questi obiettivi. E se non rinuncia è giusto che sia colpito
22 giugno 2025
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