Piano casa Lazio: a volte bisogna ripetersi

Sarà la quarta o quinta volta che civicolab si interessa del Piano Casa del Lazio in corso di approvazione nel Consiglio regionale. Non si tratta di una fissazione, ma di un appoggio ai comitati e alle associazioni che cercano di far capire alla Giunta e ai consiglieri che la loro scelta è profondamente sbagliata.

Il Piano Casa Zingaretti ricalca quasi pedissequamente quello della precedente amministrazione di centrodestra Polverini. Gli stessi articoli contro cui il Partito democratico, a suo tempo, aveva ingaggiato una dura battaglia e minacciato il referendum oggi sono proposti da quel partito. Eppure si tratta di norme molto diverse da quelle dei Piani casa delle altre Regioni di centrosinistra. Basterebbe fare un confronto per capire dove stanno gli errori.

Il fatto è che questa legge continua a permettere ai proprietari privati di fare ampliamenti e cambiare destinazione d’uso agli edifici – anche ancora da costruire, anche da uffici a centri commerciali – “in automatico”, cioè senza che i Comuni possano opporsi, nè chiedere modifiche ai progetti in base agli impatti sui territori e sulle persone che vi abitano. Tutto ciò in nome del “rilancio dell’edilizia” e della “semplificazione”che si traducono in: aggiramento delle regole, prevalenza del privato sul pubblico, predazione del territorio a scapito della qualità della vita dei cittadini. Sicuramente la Giunta Zingaretti in molti altri campi sta facendo un buon lavoro. Ma il rigore nel governo di un territorio come il Lazio, dove da sempre la fanno da padroni proprietari dei terreni, costruttori e immobiliaristi, non è un dettaglio da compensare con la “buona condotta” in altri campi.

Bisognerebbe che i politici allungassero lo sguardo oltre le strategie e i mille alibi che sempre si trovano per scegliere la strada per loro più conveniente, verso le vite degli altri. Quando si discute nel chiuso di un’aula non si vedono le conseguenze delle scelte che vengono compiute. Altrimenti avremo la conferma che i discorsi e le promesse elettorali sono finzione, durano il tempo di una campagna elettorale e poi svaniscono

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