Trump avanza verso un’autocrazia Usa e l’alleanza con Putin

Servirà a qualcosa la visita di Giorgia Meloni a Trump? Ad avere informazioni, forse, ma non certo a fargli cambiare idea. Ormai la sua strada è segnata. Per il Financial Times, “Trump è a metà strada nella trasformazione dell’America in uno stato di polizia” e, coerentemente con questo disegno, simpatizza con i leader autoritari e i dittatori. La sua vicinanza a Putin è fondata su una comune visione dei rapporti internazionali e sul culto del potere del Capo che assorbe in sé ogni altro potere dello stato. Non bisogna confondere l’amicizia e i legami che la storia e la cultura hanno sancito con popolo e classi dirigenti degli Stati Uniti con la leadership attuale che usa una normale vittoria elettorale per sovvertire lo stato di diritto.

Nella politica internazionale di Trump di sicuro c’è la divisione dell’Europa in aree di influenza. Da qui i dazi di vassallaggio imposti all’Unione europea e il riconoscimento alla Russia di un lasciapassare per sottomettere gli stati confinanti. In pratica Trump sta lavorando per Putin sempre più esplicitamente. Già è stato chiarito che l’Europa non potrà più contare sulla protezione militare americana. Quindi, se la Russia vincerà in Ucraina (e Trump sta facendo il massimo perché sia così) avrà via libera per attaccare altri stati come quelli baltici membri Nato e UE. Se lo facesse dovranno essere gli stati europei a difenderli. Per questo è vergognoso negare la necessità di un riarmo e nascondersi dietro alla parola “pace” che in questo contesto significa resa preventiva alla Russia

16 aprile 2025

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