Il MOBBASTA di OccupyPD arriva a Roma

Ieri notte, complice una luna inusuale (da sempre favorevole a chi sogna), alla sede nazionale del PD di via delle Fratte, OccupyPD ha attaccato il proprio #MOBBASTA – La prossima volta firmatevelo voiluna roma

 

Questa singolare protesta, nella giornata di sabato scorso, in poco tempo ha scalato la classifica dei trend topic su Twitter e lì è rimasta al primo posto per tre ore.mobbasta sede nazionale
OccupyPD non ha soltanto cinguettato, gli iscritti hanno appeso alle porte dei circoli il bell’ appello che Italia bene comune aveva richiesto agli elettori di firmare per poter votare alle primarie del novembre scorso.
appello pd strappato

Una specie di contratto con il popolo delle primarie, visibilmente strappato, dicono ad OccupyPD, da coloro che l’hanno più volte violato con la scelta delle larghe intese e in questi mesi di governissimo.

101 traditori – Mozione Giachetti – F35 – Governissimo – mancata sfiducia Alfano”  queste sono solo alcune delle scelte contestate ed alle quali, esasperati, i militanti di OccuyPD vogliono urlare il loro #MOBBASTA !!! Il contratto con gli elettori la prossima volta firmatevelo voi e, aggiungono, soprattutto rispettatelo!

 

Questa notte la protesta ha toccato anche Roma, la sede nazionale del Nazareno, quella regionale di Via delle Sette Chiese, i circoli Trastevere e Portuense. Un modo clamoroso per richiamare i vertici del PD sul distacco dai militanti e dagli elettori. Ora è il tempo di riflettere e di agire con decisione.appello mobbasta

1 commento
  1. Luca Montuori dice:

    direi il minimo dopo lo scandalo ATAC sembra che soprattutto a Roma non ci siano più speranze. Inoltro qui alcuni dati estratti dall’inchiesta di Bonini su Repubblica:
    Nel 2008 si sigla un patto bipartisan per la pacificazione e la continuità nella gestione dei trasporti capitolini tra centrodestra e centrosinistra in una cena a casa dell’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, braccio destro di Alemanno. Si blinda un sistema che consente la produzione di milioni di titoli di viaggio paralleli che non sono fatturati e che producono un fiume di denaro da spartire. L’incredibile frode denunciata in una relazione finita in Procura e confermata da un’altra indagine interna rimasta senza conseguenze.
    Secondo quanto dichiarato, la frode, iniziata da 13 anni, sarebbe stata “…un tram sul quale in tanti sono saliti e scesi arricchendosi. Manager, prima di tutto, e poi la politica. I benefici di un sistema che può drenare fino a 70 milioni di euro vanno oltre le istituzioni locali, e toccano anche alcuni parlamentari. Il salto di qualità arrivò nel 2006 quando si capì che al tavolo avrebbero dovuto sedersi tutti, centrosinistra e centrodestra. Il modo migliore per assicurarsi che nessuno lo avrebbe ribaltato”.
    Non posso ovviamente provarlo ma alcuni dei partecipanti a quella cena secondo me oggi siedono tra parlamento e Consiglio Comunale eletti nelle liste del PD. Alla faccia di quanti usano i mezzi pubblici anche come forma di resistenza civica.
    A Roma il PD, anzi i suoi quadri dirigenti, sono l’espressione peggiore della politica: Mobbasta.

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