Trump è una carta in mano a Putin

La minaccia finale è pura goduria per Putin: ““Senza progressi nei negoziati ci faremo da parte”. D’altra parte aveva già chiarito: “questa non è la mia guerra, ci siamo finiti invischiati e non avremmo mai dovuto esservi coinvolti”. Chi parla così è il Presidente degli Stati Uniti ex super potenza globale ed ex leader del mondo libero. Oggi sentenzia che una guerra in Europa, condotta in nome di un nuovo imperialismo russo che minaccia diversi paesi europei oltre all’Ucraina, non gli interessa. Putin non avrebbe potuto sperare in un presidente migliore di Trump. Senza chiedere qualcosa in cambio (l’alleanza con la Cina è stata appena rafforzata) gli sta dicendo che la Russia ha libertà di manovra. A Trump bastano quattro chiacchiere sulla pace, due complimenti a Melania e il miracolo della finzione russa è compiuto. Trump è la carta più importante in mano a Putin.

C’è poco da dire; bisogna solo prendere atto della realtà, sperare che il futuro sia migliore e intanto riarmarsi il più possibile e aiutare l’Ucraina a difendersi dall’invasione. Certo bisogna superare i legami che uniscono le destre europee a Trump, bisogna fare i conti con i filorussi mai così numerosi in Italia che spingono perché l’Ucraina sia abbandonata e si travestono da pacifisti e osteggiano il riarmo e, infine, pesa la divisione tra gli stati europei. E’ necessario dare vita alla difesa dell’Europa che vada oltre i trattati e farlo subito

20 maggio 2025

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