Falcone e Borsellino: guerra allo Stato

23 maggio 1992 – 19 luglio 1992. Sono le date degli atti di guerra per eliminare i due magistrati più pericolosi per la mafia e per il mondo che le ruotava attorno: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il fatto che a distanza di 30 anni continuino ad emergere nuove versioni, mezze verità e verità di depistaggi e falsificazione delle prove indica che allora molte strade si incrociavano intorno ai traffici mafiosi. La storia d’Italia è intrecciata con quella di varie forme di criminalità che, spesso, è stata un partner importante al quale affidare il controllo del territorio, delle attività economiche e finanziarie e la ricerca del consenso elettorale.

Una così forte presenza di organizzazioni malavitose è una peculiarità italiana e dall’Italia è andata a contagiare altri paesi vicini e lontani. La lotta per depurare la società da queste presenze è in corso da decenni, ma incontra enormi ostacoli anche tra coloro che dovrebbero condurla in nome dello Stato. Se l’Italia non fosse stata parte di unioni di stati fondati sulla libertà e la democrazia forse le mafie avrebbero potuto insediarsi direttamente al governo del paese. La manipolazione dell’informazione premessa per riscuotere il consenso degli elettori sarebbe stata facile. La repressione degli oppositori e i metodi mafiosi avrebbero fatto il resto. L’Italia sarebbe stata una piccola Russia in Europa e oggi sarebbe festa nazionale

23 maggio 2022

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