Fenomenologia della Smart (di Giuseppe Teano)

smartSmart so cool! Letteralmente dall’ inglese: elegante, alla moda, sveglio, intelligente, brillante.

Ma anche abile, furbo, scattoso, impertinente.

L’auto che ne prende il nome trasmette, incautamente, al guidatore, in particolare, queste ultime caratteristiche.

La stessa furbizia “impertinente” con cui guidavo lo scooter. Intrufolandomi. Senza la sensazione di arrecare pericolo.

Onnipotente e innocuo. Elegante. Scattoso. So cool.

Con Car2go poi…. La disinvoltura giunge al massimo. L’auto non è mica mia . E posso stressarla come voglio.

Accelerando, quasi impennando. La guida poi è così disinvolta. Mi permette di essere multitasking.

Fumare, ascoltare, musica in cuffia, mandare messaggi. Pensare “alla stronza di matematica”. Alle labbra di Francesca che mi aspettano. Al secondo gin-tonic.

Appena arrivo. Ma sono così in ritardo!

E poi, in tutto questo casino, anche guidare. Che palle! Un particolare assolutamente ininfluente!

Ma la mia Smart is so cool! Esclude l’insulto fisico, il danno. La morte.

Accendo l’ennesima sigaretta. Alzo il volume dei Coldplay.

E rispondo al messaggio: ”Quando arrivi? Idiota. Ti stiamo aspettando!”

“Due minuti e arriv…” Senza la o finale.

Ma cos’era? Un passeggino blu quello che sta volando per aria, davanti al mio parabrezza?

“Cristo! Ma da dove cazzo è sbucato?” Maledizione era anche sulle strisce!

Il resto è dolore fisico. Morte. Disperazione. It’s not so cool.

Niente sarà più cool. Da adesso.

Giuseppe TeanoGiuseppe Teano

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