Il conflitto mediorientale ci riguarda?

Da molti anni il conflitto in medio oriente mobilita le opinioni pubbliche europee e le divide. La storia è lunga. La questione palestinese è stata strumentalizzata dall’Urss per espellere gli Stati Uniti dal mondo arabo. Le sinistre europee hanno obbedito a Mosca trasformando i terroristi palestinesi in eroi della liberazione dei popoli. Per decenni stati arabi e terrorismo palestinese imperversarono con l’obiettivo di cancellare Israele. L’islamismo era ancora in incubazione e solo alla caduta dell’Urss si manifestò per quello che era ed è: il nemico giurato dell’Occidente. Il primo obiettivo però rimaneva sempre Israele. Perché?

Israele – piccolissimo stato circondato da nazioni musulmane che ritengono la sua esistenza un’offesa da cancellare – è lo spartiacque tra mondi diversi e ideologie opposte. L ’Islam radicale non fa patti, la guerra è la sua ragione di vita. Ha subito grandi sconfitte, ma nella guerra con Israele ritrova la sua ragion d’essere e prova a mettersi alla guida dei musulmani. L’unica pace che concepisce è la sconfitta degli infedeli. Nel conflitto di Gaza i palestinesi sono un mero pretesto e uno strumento. Finchè l’Islam radicale avrà armi e risorse le guerre contro Israele e il terrorismo contro l’odiato Occidente non finiranno. Non c’è nessuno stato palestinese nel loro orizzonte. Per questo che Israele non ceda è nostro interesse, perché dopo saremo noi l’obiettivo

6 agosto 2025

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