Israele e i palestinesi sono le vittime di Hamas
Nel conflitto tra Israele e palestinesi i ruoli sono stati creati da molti anni. I palestinesi sono le vittime, Israele è il carnefice. Umiliati, depredati e cacciati dalle loro terre, oppressi. Le vittime perfette. Gli stati arabi si sono opposti con la guerra allo stato israeliano fin dalla sua creazione nel 1948. Da allora molto è cambiato. I tentativi di fondare un nazionalismo arabo o panarabo laico sono tutti falliti. Ogni volta che il voto ha rivelato la volontà popolare i partiti di ispirazione islamica hanno vinto. Tutto il nord Africa e il Medio Oriente (migranti compresi) si riconoscono ormai in questa identità che ha coltivato l’odio verso la presenza di un forte stato laico, ma di impronta ebraica, libero e multietnico in terre che erano considerate di esclusiva appartenenza araba musulmana.
La condizione dei palestinesi è stata la rendita sulla quale tutti gli odiatori di Israele e degli ebrei hanno potuto condurre le loro guerre spacciandosi come paladini della giustizia contro gli oppressori. Persino il terrorismo palestinese è stato accettato e compreso in occidente come reazione ad una grande prepotenza sionista. Se i dirigenti palestinesi, Arafat per primo, avessero accettato una fra le molte proposte di chiudere il conflitto dando vita ad un loro stato avrebbero perso questa rendita. Non lo hanno fatto perché a loro e agli stati arabi così come ad Hamas oggi serve la sofferenza dei palestinesi per non chiudere mai la guerra
9 ottobre 2023
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