La pietra filosofale delle destre

Ci deve essere un motivo se le forze politiche che meno hanno dimostrato di saper governare le società complesse riescono a trasformare in voti ogni malcontento e ogni desiderio di cambiamento degli elettori. La loro ricetta di base è semplificare la complessità. E non sempre sbagliano. Mentre le forze moderate e di sinistra si bloccano per non infrangere valori e irritare suscettibilità, determinando un andamento titubante che trasforma l’ascolto delle minoranze in potere di ricatto, le destre affrontano le novità facendo valere il peso della maggioranza, della comunità, delle tradizioni.

Le avvisaglie dell’aumento dei consensi per le destre ci sono da molti anni. La globalizzazione auspicata, favorita, esaltata ha fatto molti danni. Chi li ha denunciati? Le destre. L’immigrazione irregolare ha messo in crisi gli equilibri sociali di intere comunità in cambio di lavoro sottopagato che ha abbassato il livello delle retribuzioni. Chi lo ha denunciato? Le destre. Chi ha preso le difese delle identità nazionali e culturali che venivano negate in nome del cosmopolitismo e dell’interculturalismo (con l’obbligo di accettare le culture degli altri)? Le destre. La transizione energetica è stata presentata come la salvezza del pianeta da porre in carico alla sola Europa e quindi meritevole di enormi sacrifici. Chi si è opposto? Le destre. Dopo aver seminato per anni ora le destre passano all’incasso. Sono superficiali, impreparate, inesperte, ma hanno dato voce alle preoccupazioni, ai timori, agli interessi di tanti.

1 luglio 2024

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