Riflessioni sull’aggressione a Zelensky alla Casa bianca

Ieri è andato in onda in mondovisione un brutto spettacolo: il grande prende a botte il piccolo affinchè il bullo che lo ha aggredito da tre anni e al quale il piccolo resiste possa schiacciarlo meglio. Lo schema è chiaro e indica una nuova alleanza che si affaccia al mondo, quella tra Usa e Russia. Anzi, tra Trump e Putin perché non c’è dubbio che, se fra quattro anni alla Casa bianca sarà eletto un presidente democratico o anche un repubblicano estraneo ai fanatismi del MAGA, ogni patto con la Russia sarà stracciato.

Lo scenario che ha in mente il duo Trump-Vance è quello di un mondo nel quale dominino tre imperi: Usa, Russia e Cina. L’Ucraina è il banco di prova su cui si misura il nuovo schema. Se andrà bene porterà a nuove conquiste russe che arriveranno fin dentro l’Europa e ci saranno altre guerre, probabilmente una guerra tra l’Unione europea e la Russia. Lo scenario, infatti, prevede un impero russo che può estendersi solo verso l’Europa. Ovviamente l’illusione del duo Trump-Vance con i fanatici del MAGA alle spalle prevede ingenuamente che gli Stati Uniti che rompono la Nato e danno un calcio all’Unione europea divengano più forti invece che più deboli. E prevede che la Russia rompa con la Cina. Illusioni che rimandano ad un pensiero molesto: cosa c’è veramente in ballo fra Trump e la Russia? Eh sì perché tutto fa pensare che il primo agisca nell’esclusivo interesse del secondo. Strano, no?

Comunque vediamo alcune puntualizzazioni sull’incontro di ieri 28 febbraio alla Casa bianca tra Zelesky e il duo Trump-Vance.

  1. Come è stato preparato l’incontro? I vertici si incontrano quando tutto è già stato concordato e si tratta solo di metterci la faccia e firmare. E’ evidente che o l’incontro è stato improvvisato o qualcuno ha stracciato il copione. Sono plausibili entrambe le ipotesi perchè a Zelensky non sono stati lasciati molti margini di trattativa e quindi il patto sarebbe stato semplice: faccio finta di darti terre rare che non si sa dove siano e quante siano e tu ti impegni a coprirmi le spalle nel cessate il fuoco che non è la pace definitiva perchè io non riconosco le terre rubate dai russi.

Uno stallo e non una vittoria di Putin che non poteva piacere nè a quest’ultimo nè a Trump che ormai basa tutto sull’accordo con la Russia.

Dunque il copione è stato stracciato e l’umiliazione di Zelensky doveva servire a terrorizzare gli ucraini e indurli a sottomettersi all’accordo che hanno già stabilito Trump e Putin dietro le quinte. Questo sì che è stato deciso prima e Trump lo rispetta perchè: a) spera che veramente la Russia lo aiuti contro Pechino; b) non può fare altrimenti perchè i suoi patti con Mosca vengono da molto lontano e lui non può violarli (forse reati sessuali commessi in Russia e documentati dai servizi russi? O forse qualcosa di più che sconfina nell’alto tradimento e nel riciclaggio di denaro sporco della mafia russa? Non si sa).

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  1. Fa bene Giorgia Meloni a chiedere un chiarimento tra alleati. Fa bene perchè un incontro ci vorrebbe, a porte chiuse e a brutto muso per chiedere conto a Trump del tradimento in corso dell’alleanza e di tutto ciò che è proclamato dai suoi uomini. Non serve un altro incontro come quelli avuti da Starmer e Macron fatti di pura compiacenza per non rompere con Trump. Se gli stati europei devono fare da soli meglio farselo dire chiaramente in faccia così tutti capiscono che non c’è più tempo per le chiacchiere e bisogna agire.
  2. Tra poco ci sarà lo stop alle fornitura di armi Usa e gli stati europei non sono in grado di sostituirle, ma possono fare qualcosa che ci si avvicini: fare un patto tra loro già domenica a Londra per far nascere una difesa europea estesa (ci sarà anche la Turchia all’incontro) contro l’aggressività russa che è una minaccia concreta ed attuale. Nel patto ci deve essere l’impegno a promuovere altre alleanze internazionali (la Von der Leyen è in India per questo) e a sviluppare una riconversione industriale che aumenti la produzione di armi. Le fabbriche di auto possono diventare fabbriche di veicoli militari. Su questo fronte l’Europa più la Turchia e più il possibile patto con l’India possono fare molto. L’Ucraina intanto deve resistere, ma ormai è chiaro che dovrà far parte dell’Unione europea e che sarà parte di una difesa comune europea che può essere decisa già domenica prossima.

Capovolgerà tutto la svolta in Europa? Non subito, ma nel medio periodo sì perchè risponderà con la forza alla brutalità della coppia Trump-Putin, forza che è sempre il cardine dei rapporti internazionali. Basta così? No perchè presa a calci dagli Usa e volgendosi verso i BRICS l’Europa può trovare altri partner di peso come il Brasile e travolgere lo scenario basato sulla divisione del mondo tra imperi fino a farlo saltare.

Claudio Lombardi

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