Manovra di bilancio: a chi importa della stabilità dell’Italia?

Come ogni anno la manovra di bilancio mette alla prova la serietà delle forze politiche. Tutti hanno governato e nessuno può fare l’ingenuo. Tutti sanno che chi governa non può stravolgere gli equilibri della finanza pubblica. Chi sta all’opposizione, invece, può scegliere se dare il suo contributo propositivo oppure fare il tiro a segno sostenendo tutte le richieste possibili senza curarsi che siano sostenibili. Gli attacchi al governo suonano sempre allo stesso modo: manovra senza ambizioni, niente sviluppo, poco per i giovani ecc ecc. Nei dibattiti e nei titoli dei TG si fa bella figura e si fa credere di avere i miracoli in tasca.

Purtroppo abbiamo una lunga tradizione di finanziarie fatte per distribuire mance tra gli elettori, ma a queste – sotto forma di bonus, sussidi, quote 100, prepensionamenti e casse integrazioni decennali – non ci ha mai rinunciato nessun partito. Per esempio, i velleitari inventori dell’esplosione dei bonus edilizi ai quali si deve un debito di 220 miliardi (più altre centinaia di miliardi di spese a pioggia in occasione del covid), oggi accusano il governo di spendere poco ben sapendo che bisogna rientrare nei parametri europei e che la stabilità finanziaria abbassa gli interessi sul debito. Il problema non è spendere di più, ma spendere bene e se, persino la pioggia di denaro del PNRR non ha prodotto quasi nulla in termini di sviluppo, vuol dire che la situazione è drammatica

21 ottobre 2025

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