Che cos’è la denazificazione
Un articolo di Claudio Del Frate pubblicato sul sito del Corriere della Sera ( questo il link ) da’ conto di un articolo dell’agenzia di stampa russa Novosti che spiega cosa si intende per denazificazione dell’Ucraina. Poiché la riproduzione è riservata ne riportiamo solo alcuni brani.
In sintesi per denazificazione si intende non solo la sconfitta totale sul campo di battaglia degli avversari ucraini, ma anche una successiva opera di pulizia di tutti gli apparati statali politici e militari, la rieducazione della popolazione «per la durata di almeno una generazione», la cancellazione totale del nome Ucraina.
L’articolo pubblicato su Novosti precisa che «La denazificazione è necessaria in quanto una parte significativa del popolo – molto probabilmente la maggioranza – è stata dominata e attratta dal regime nazista ». Il primo obiettivo è che «i nazisti che hanno preso le armi dovrebbero essere distrutti al massimo sul campo di battaglia». Inoltre occorrerà un intervento sulla cultura e sull’educazione «che si realizza attraverso la repressione ideologica (soppressione) degli atteggiamenti nazisti e una severa censura: non solo nell’ambito politico, ma anche necessariamente nell’ambito della cultura e dell’istruzione». «La denazificazione può essere effettuata solo dal vincitore, non può compiersi con un compromesso, sulla base di una formula come “ Nato- no, Ue-sì».
«I termini della denazificazione non possono in alcun modo essere inferiori a una generazione» poiché «la nazificazione dell’Ucraina è continuata per più di 30 anni, almeno a partire dal 1989». Inoltre «La particolarità della moderna Ucraina nazificata sta nell’amorfia e nell’ambivalenza, che permettono al nazismo di essere mascherato da desiderio di “indipendenza” e da un percorso “europeo” (occidentale, filoamericano) di “sviluppo”». «La denazificazione dell’Ucraina è anche la sua inevitabile de-europeizzazione».
Persino «Il nome “Ucraina” non può essere mantenuto come titolo di qualsiasi entità statale completamente denazificata in un territorio liberato» perché « l’Ucraina, come la storia ha dimostrato, è impossibile come stato nazionale e i tentativi di “costruirne uno” portano naturalmente al nazismo». Quindi « la denazificazione dell’Ucraina è anche la sua inevitabile de-europeizzazione».
Finita la guerra la denazificazione dovrebbe proseguire attraverso « installazione dello spazio informativo russo…ritiro dei materiali didattici e il divieto di programmi educativi a tutti i livelli contenenti linee guida ideologiche naziste ». In pratica la cancellazione di ogni traccia di identità nazionale e di cultura ucraine.
Non basta però, poiché « la stessa Russia dovrà finalmente separarsi dalle illusioni filo-europee e filo-occidentali, realizzarsi come l’ultima istanza per proteggere e preservare i valori dell’Europa storica».
Più che un piano di denazificazione questo è il piano (folle) di una dittatura totalitaria estesa su scala europea che si può realizzare solo scatenando una guerra generale europea e, quindi, mondiale
Questa è la posta in gioco
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