Israele la guerra al terrorismo la fa. E noi?
Ieri sera mi è capitato di vedere 5 minuti di Vespa in cui degli esperti militari, con tanto di cartine colorate, condannavano l’attacco di Israele a UNIFIL, in Libano, per avere violato la risoluzione ONU n.1701. Lo stesso Vespa borbottava che a Israele “interessa solo l’appoggio americano” e che con l’attacco alle truppe ONU “si gioca quel minimo di simpatia che ancora gli restava.”
Pochi minuti che sono serviti solo a confermarmi che non c’è onestà intellettuale.
- La risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite impone a Israele di non oltrepassare la Linea Blu e a Hezbollah di disarmare e ritirare le sue truppe a nord del fiume Litani, a 18 miglia dal confine.
- Per anni Israele ha avvertito il mondo che Hezbollah stava violando il diritto internazionale e la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che vieta la presenza di militanti armati e di armi nel Libano meridionale.
- Dal 7 ottobre Hezbollah ha supportato Hamas attaccando Israele dal nord, costringendolo a tenere molte truppe ai suoi confini e bersagliato Israele con migliaia di razzi. 80 mila israeliani hanno abbandonato le loro case al confine. Non è un crimine di guerra bombardare obiettivi civili?
- La comunità internazionale con i caschi blu dell’UNIFIL “ha fallito“, non è riuscita ad attuare la risoluzione Onu e Israele non aveva alternative che entrare nel sud del Libano con i suoi soldati per “smantellare” gli arsenali e gli operativi delle milizie filo-iraniane di Hezbollah che bombardano i villaggi e le città del nord dello Stato ebraico.
- Poiché la comunità internazionale con i caschi blu dell’UNIFIL “ha fallito” e non è riuscita ad attuare la risoluzione Onu che mirava anche a impedire queste attività, le forze Israeliane hanno prima bombardato il sud del Libano per evitare un nuovo 7 ottobre e poi sono penetrate oltreconfine in territorio libanese, dove hanno trovato tunnel e depositi di armi nascosti nei villaggi e hanno smantellato le armi e le infrastrutture terroristiche di Hezbollah.
- L’Italia e UNIFIL accusano Israele di ipotetici “crimini di guerra“, ma avrebbero dovuto impedire i “veri” crimini di guerra commessi da anni da Hezbollah bombardando i villaggi israeliani. È l’atteggiamento neghittoso di UNIFIL ad avere creato la potenza di hezbollah e oggi non può sorprendersi della reazione israeliana.
- Israele ha il diritto di difendersi e deve farlo anche rimuovendo gli ostacoli frapposti dall’Onu alla sua giusta azione di contrasto al terrorismo, cui noi abbiamo rinunciato. Io non dimentico il piccolo Stefano Tachè, Monaco, l’Achille Lauro, il 7 ottobre. Altri sì.
- L’Onu è ostaggio di stati ostili a Israele, che proteggono il terrorismo internazionale guidato dall’Iran e con legami forti con Russia, Cina e Corea del Nord: una cintura di fuoco ostile all’Occidente che Israele combatte anche per la nostra sicurezza.
- UNIFIL deve restare nella linea Blu, ma deve onorare l’impegno, finora tradito, di far rispettare la risoluzione 1701.
- Non si capisce che Israele non smetterà di combattere fino a che non si creeranno le condizioni per il ritorno sicuro nei loro villaggi di 80 mila sfollati dalla Galilea.
- Giusto proteggere i nostri soldati e UNIFIL, ma si prenda atto che operano in zona di guerra, che lo scontro è asimmetrico tra uno stato e un’organizzazione terroristica e che le regole civili non sempre possono essere rispettate.
- Leggo Avvenire, Stampa, Corsera… invocano il blocco delle armi a Israele, mentre è riconosciuto all’Ucraina, obtorto collo, di averle. Pura ipocrisia, ma anche la soddisfazione maligna di continuare a sostenere che Israele è uno stato criminale guidato da un folle.
Per il momento Israele ha fatto ciò che l’opulento occidente non vuole fare: combattere il terrorismo e mettere ansia all’Iran deciso ad avere l’atomica.
Tutto il resto sono chiacchiere da divano.
Tonino Serra Contu (tratto da facebook)
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