Lo scontro tra la ragione occidentale e il jihadismo
Brani di un’intervista di Aldo Torchiaro al professor Georges Bensoussan, storico francese specializzato nella storia di Israele e della Shoah (www.ilriformista.it).
Sulla tregua Israele–Hamas (piano di pace di Trump):
«Non parlerei di pace, ma di tregua: ce ne sono state molte e ce ne saranno altre. Hamas, movimento messianico ed escatologico, non accetterà mai di disarmare né di rinunciare ai tunnel; siamo al limite di ciò che una tregua può offrire e la guerra può riprendere in qualsiasi momento, perché Hamas non conosce il compromesso e spinge la sua logica fino in fondo».
Sul conflitto
«È un conflitto senza esito. Non si tratta dello scontro tra due movimenti nazionali, ma tra una visione islamista del mondo e uno Stato-nazione, Israele, direttamente figlio dell’Europa dei Lumi; è un confronto tra la ragione occidentale e il jihadismo, e non vedo una pace nemmeno a medio termine: vedo una successione di tregue». «Sì, è uno scontro di civiltà. L’errore di parte dell’intellighenzia occidentale è applicare schemi occidentali a un conflitto che non lo è. Due visioni del mondo: ragione dei Lumi contro jihadismo ».
Il “jihad” in Europa
«Cinquant’anni d’immigrazione hanno portato in Europa una popolazione musulmana che non ha abbandonato i propri schemi di pensiero; e meno li abbandona quanto più cresce numericamente. Una minoranza piccola tende a integrarsi; una molto grande fa blocco e impone i propri codici. È il caso di Francia e Belgio, più che dell’Italia, anche perché lì la popolazione musulmana è la più numerosa d’Europa».
L’ostilità ad Israele in Europa
«Non si può globalizzare l’Europa. Ungheria, Polonia, Italia e in parte la Germania hanno governi complessivamente pro-israeliani; Irlanda, Spagna e Slovenia sono più ostili; Francia e Regno Unito stanno nel mezzo. E poi va distinta la “casta” mediatico-intellettuale, spesso anti-israeliana, da una massa di popolazione più favorevole a Israele perché percepisce di avere il medesimo nemico: il jihadismo. Ma questa maggioranza è resa muta dal sistema mediatico».
Il peso finanziario degli stati del Golfo e le élite europee
« Il ruolo del Qatar è stato enorme: ha “comprato” individui e società. A Parigi, ad esempio, una parte dell’avenue des Champs-Élysées è di proprietà saudita e qatariota; una dinamica visibile anche a Londra».
La minaccia islamista e l’Europa
«Finché i governi europei non avranno il coraggio di dire che l’islam jihadista ha dichiarato loro guerra, questa guerra è persa in partenza. Non mancano armi o denaro: manca il coraggio politico di nominare il nemico e affrontarlo». « L’immigrazione arabo-musulmana è molto più numerosa in Europa e Nord America rispetto a quarant’anni fa e per un pezzo di élite in crisi la causa palestinese è diventata una nuova religione civile».


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