Reagire ai dazi con l’apertura

Non ho intenzione di parlare delle fesserie andate in onde a Roma con la manifestazione organizzata dai Pro-Russia. Con questa gente bisogna picchiare duro, ma non è mio compito.

Torno a soffermarmi sulle critiche ricevute dal Governo per non aver fatto “qualcosa” a seguito della fortissima ondata ribassista generata dai dazi-a-caso di Trump.

A parte il fatto che nessuno ha veramente articolato una proposta seria alternativa che non vada oltre al fare post di disagio su Twitter, la mossa del Governo è economicamente corretta.

In uno scenario in cui la volatilità si muove come una scheggia impazzita, raggiungendo livelli che non si vedevano dal crack di Lehman, a fronte di una crisi innescata da una serie di decisioni politiche (quindi, non siamo assolutamente in uno scenario simil Covid), la prima regola è la stessa che vale quando si finisce nelle sabbie mobili : NON MUOVERSI SGUAIATAMENTE.

L’UE ha zero convenienza nell’andare muro contro muro contro l’America, vista la struttura della propria economia, fortemente interconnessa con quella Americana. Ma questo significa non fare niente per sempre, ed andare eventualmente a fondo nella Palude come il cavallo di Atreju?

Ovviamente no. Le mosse da attuare sono però l’opposto di quello che una situazione di collera ci porta a fare.

Mossa #1

Tenere aperti i canali di dialogo, per quanto la tua controparte attualmente assomigli a quello di un cinghiale imbizzarrito.

Mossa #2

Negoziare, ma negoziare bene. L’UE dovrebbe nominare un qualcuno in grado di negoziare per tutta l’UE, di comprovata qualità, super-partes e soprattutto che abbia esperienza a gestire crisi rapide e violente di natura finanziaria. Si, sto pensando ovviamente a Mario Draghi.

Mossa #3

Misure a brevissimo termine. Sapete cosa fa crescere l’economia in maniera strutturale? L’assenza di dazi. Ecco, l’UE faccia una mossa coraggiosa. Si presenti una proposta in cui invece di mettere dazi da ritorsione, si annullano tutte le tariffe doganali esistenti. Zero, nada.

Questa è la nostra proposta : da domani il nostro mercato è libero e concorrenziale a partire dagli amici storici come gli USA. Era una vecchia proposta di DT, quindi vale la pena iniziare da li

Mossa #4

In scia alla proposta di zero dazi, accelerare su tutte i processi di liberalizzazione iniziati e non ultimati. Accelerare sul Mercosur, sul deal con il Vietnam.

Accelerare il deal con l’India, reimpostare il dialogo con la Cina e proporre ulteriori liberalizzazioni con il Sud Est Asiatico e l’Arabia Saudita.

Tirar giù in tempo zero tutte le restrizioni interne (sia in Italia che in Europa) dall’ OGM al mercato dell’Energia. Non esiste occasione migliore per tirar giù monopoli secolari come in un periodo di crisi.

Mossa #5

Accettare il “fardello” di essere una economia Avanzata e non semplicemente l’ombra del mercato americano. E’ necessario avere una politica monetaria di nuovo indipendente, che non sia un mero indicatore taggato della FED. Abbiamo il tasso di cambio flessibile, ed abbiamo abbastanza massa critica per indirizzarlo. Usiamo queste leve.

Per quanto riguarda le policies fiscali, di nuovo si torna al “fardello” dei primi. Una economia enorme come quella Europea, non può avere dei consumi cosi bassi. Se vogliamo prendere il posto degli USA, dobbiamo farlo anche da un punto di vista di equilibri tra risparmi e consumi

Alessandro Pala (da facebook)

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