Riforma della Costituzione o attentato?

proteste su riforma CostituzioneOggi la Camera ha concluso col suo voto favorevole la prima lettura del disegno di legge di riforma della Costituzione. Fra tre mesi inizierà la seconda lettura – di nuovo Camera e Senato – che, se si concluderà con un’altra approvazione, aprirà la strada al referendum che potrebbe confermare o respingere la legge. Insomma un iter complesso e lungo. Niente decreti legge, niente voti di fiducia.

Tanta strada da fare, ma anche tante polemiche. Comincia, quindi, a dar fastidio sentire levarsi alte grida di attentato alla democrazia nel momento in cui si crea una maggioranza che vota le sue proposte. Che si tratti della legge elettorale, della riforma del Senato o di altro ormai non ci sono mezze misure: la critica è sempre che la maggioranza si mostra autoritaria e nemica della Costituzione. Sarà vero?

Ogni proposta può essere giusta o sbagliata, opportuna o inopportuna,  ma si dimentica che ogni maggioranza ha il dovere di portare a compimento il suo programma e che se si tratta di difendere la Costituzione nel nostro sistema ci sono organi dello Stato che hanno questo specifico compito. Il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale stanno lì apposta per questo. Perché allora bisognerebbe credere a chi grida alla svolta autoritaria, ma lo fa da avversario politico della maggioranza?

riforma costituzioneTra l’altro uno di questi avversari – Forza Italia – fino a poche settimane fa sosteneva sia la riforma costituzionale che la legge elettorale. Oggi ha cambiato idea e si è unita a chi denuncia la svolta autoritaria. E se ne accorgono solo adesso? Un caso di evidente malafede.

Con i Cinque Stelle, invece, siamo abituati alla loro ferrea coerenza: tutti a casa e, quindi, tutti colpevoli. Di cosa? Di tutto. Ora, i Cinque Stelle sono nati come ribellione alle degenerazioni della partitocrazia ed è ovvio che non si fidino di nessuno. Sicuramente la loro presenza in Parlamento non è inutile, hanno tante buone idee, ma non è detto che siano sempre quelle giuste. Soprattutto non è detto che gli altri siano sempre in torto. Anche da parte dei Cinque Stelle gli allarmi si sprecano e tanti allarmi creano assuefazione e noia.

Parliamo della minoranza del Pd la cui aspirazione sembra essere un congresso permanente che smentisca i risultati delle primarie (68% dei voti per Renzi). Di qui le denunce e le polemiche di questi mesi. In alcuni casi si capovolge un orientamento espresso in convegni, saggi, discorsi. Nel momento in cui si passa alle decisioni ecco i mille distinguo e la ricorrente accusa di stravolgere la Costituzione e di attentare alla democrazia. E chi lo dice? C’è forse un’autorità suprema che lo certifica? Come già detto i guardiani della Costituzione esistono e non si chiamano Civati, Cuperlo, Bersani, Fassina, Vendola.

polemiche su italucmSia chiaro fanno bene tutti a battersi per le loro idee perché è l’unico modo per progredire, ma per favore arriviamo ogni tanto a una conclusione. Chi si oppone alle proposte della maggioranza e di Renzi in particolare cerchi di convincere gli elettori, i militanti del Pd, il popolo delle primarie e alla prossima scadenza si contino i voti. Ma non cerchiamo di riempire un vuoto di consensi con i continui allarmi. Anche perché tra gli allarmisti di oggi, sia di destra che di sinistra, ci sono tanti che hanno avuto la possibilità (cioè il potere) di realizzare le loro idee nel passato recente e lontano, ma non l’hanno fatto, non ci sono riusciti o, forse, le idee non erano quelle per le quali si battono con tanta veemenza oggi.

Ogni riforma si può cambiare. Dobbiamo avere fiducia che la saldezza del nostro sistema democratico sia abbastanza forte da superare errori e approssimazioni. D’altra parte in una democrazia non c’è nessuno  con il mano il dogma dell’infallibilità. Se guardiamo alla politica non solo con l’imbuto della lotta tra gruppi e singoli nei quali sono frammentate le forze politiche forse possiamo anche fare affidamento sul potere condizionante dell’opinione pubblica che poi è una delle forme di quella partecipazione dei cittadini che al momento opportuno fa sempre sentire la sua presenza

Claudio Lombardi

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