Sarebbe bello se la riforma del lavoro….

Sarebbe bello se si facesse pulizia nelle forme contrattuali del lavoro dipendente lasciando la scelta tra due sole alternative: contratto a tempo determinato e contratto a tempo indeterminato.

Sarebbe bello se, per tutte le altre forme oggi utilizzate, si introducessero controlli e sanzioni così pesanti da stroncare la truffa delle false partite Iva o simili raggiri.

Sarebbe bello se fosse incentivato chi vuole offrire un lavoro. Sarebbe bello se, quindi, fossero semplificate al massimo sia le modalità di assunzione che di interruzione del rapporto di lavoro.

Sarebbe bello se non fosse considerato politicamente scorretto dire che non esiste solo il diritto del lavoratore ad occupare un posto di lavoro per il quale ha sottoscritto un contratto, ma anche il diritto del datore di lavoro di scegliere chi vuole e chi mantenere alle sue dipendenze.

Sarebbe bello se le procedure con le quali gestire l’eventuale licenziamento fossero così semplici che un datore di lavoro saprebbe da subito il costo di ogni licenziamento e fosse consapevole che gli abusi da parte sua costerebbero così cari da scoraggiarlo preventivamente.

Sarebbe bello se il rimedio della reintegrazione nel posto di lavoro fosse riservata a casi estremi di scorrettezza da parte del datore di lavoro perché non ci può essere nulla di indissolubile.

Sarebbe bello se l’indennità di disoccupazione fosse data a tutti i lavoratori disoccupati.

Sarebbe bello se la tutela della maternità fosse estesa a tutte le lavoratrici.

Sarebbe bello se i lavoratori fossero considerati una cosa sola e non più divisi per tipo di contratto.

Sarebbe bello se i corsi di formazione fossero una cosa seria e non una mangiatoia per furbacchioni e affaristi collusi con politici e burocrazie varie (anche sindacali).

Sarebbe bello se le politiche attive del lavoro esistessero.

Sarebbe bello se lo Stato facesse lo Stato e affrontasse direttamente i problemi sociali

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