Un’Europa forte e autorevole unica via
In un recente passato le destre più il M5s provarono a spingere l’Italia ai margini dell’Unione europea per determinare una rottura dell’euro e il ritorno alla lira. Per loro il debito italiano doveva essere interamente finanziato e senza condizioni dalla BCE. In pratica volevano il fallimento della moneta comune. Lo scontro tra governo Lega-M5s e Commissione europea fu durissimo e il governo perse. La pandemia del 2020 dimostrò quanto fosse demenziale l’idea della rottura con la UE. La BCE sostenne i paesi europei con enormi immissioni di denaro. L’Italia lo utilizzò senza porsi alcun limite e anche senza intelligenza. Fu la prova che per l’Italia il problema non era disporre di più soldi, ma era per cosa e come spenderli. La conferma arrivò con il PNRR. Oltre 200 miliardi di fondi europei che tuttora non riusciamo a spendere.
Le polemiche di questi giorni ripropongono la diatriba “PIU’ EUROPA – MENO EUROPA”. L’unico che può avere interesse a “MENO EUROPA” è il dittatore russo Putin che conduce da anni una guerra ibrida contro l’Europa affinché non sia di ostacolo ai suoi progetti di conquista degli stati confinanti. Per i sostenitori italiani della Russia il “MENO EUROPA” è obbligatorio. Per tutti gli altri l’unica scelta intelligente è il “PIU’ EUROPA”. Non quella delle smanie regolatorie e degli idealismi astratti però, ma un’Europa che si occupi innanzitutto di politica estera, di sicurezza, di industria e di immigrazione e che si organizzi per diventare quella potenza mondiale che i suoi numeri le impongono di essere.
4 giugno 2024
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