Contro la crisi un governo forte e nessun vuoto di potere (di Claudio Lombardi)

Prima uscita pubblica degli eletti del M5S. Da quello che si è potuto vedere siamo ai preliminari sia nel metodo (un incontro per fare conoscenza,  ma niente di più), sia nei contenuti che continuano ad essere affidati alle dichiarazioni e al blog di Beppe Grillo.

Presto gli italiani potranno verificare se hanno fatto una buona scelta votando un movimento che ha sempre vissuto su internet, senza una gerarchia, senza un programma, senza una organizzazione, senza un metodo di formazione delle decisioni che parta dal locale e arrivi al nazionale. In realtà tutti aspettano che Grillo e Casaleggio dicano cosa bisogna fare e i due danno l’impressione di non avere, per il momento, tante cose da dire a parte che non voteranno mai la fiducia a un governo formato dai partiti. Per ora l’impressione è che avesse ragione Grillo quando si disse preoccupato di un successo eccessivo del M5S. Non disse il perché, ma adesso si comincia a toccare con mano l’estrema debolezza di un movimento fortemente accentrato,  ma disorganizzato; aperto a tutte le idee, ma senza una elaborazione unificante. Ci dovremmo augurare che il M5S riempia i vuoti politici e organizzativi al più presto in modo da non ridursi ad essere un inutile megafono parlamentare della protesta. Però, intanto, governo PD-M5S no.

Del PDL non vale nemmeno la pena parlare talmente è identificato con il suo padre-padrone implicato in tanti e tali reati da dover essere considerato inavvicinabile per qualunque persona onesta. Dunque governo PDL-PD no.

Il PD vive una grande agitazione perché da vincitore predestinato si è trovato ad essere perdente con la responsabilità di trovare una via d’uscita. Bersani ha già annunciato che proporrà alla Direzione una linea ben precisa che si condensa in otto punti come base di un governo che trova in Parlamento la sua maggioranza.

Siamo dunque in alto mare e rischiamo di pagare questo stallo molto caro perché non è questo il momento di starsene lì a giocare a una specie di “nascondino” politico. La crisi economica non la fronteggi con le chiacchiere e le battute, e nemmeno con gli slogan sognanti, ma solo con politiche forti e lungimiranti pensate e messe in atto da persone competenti e da una maggioranza di governo compatta con un programma serio.

Il nuovo Parlamento può anche partire dal taglio dei costi della politica, ma non illudiamoci che questa sia LA risposta alla crisi. Possiamo anche accettare che le Camere “siano aperte come una scatoletta di tonno”, ma non possiamo perdere tempo a decidere cosa andare a dire in Europa. Né possiamo perderlo a baloccarci con referendum sull’euro, inutili e disastrosi.

In generale non possiamo perdere tempo in giochini e sperimentazioni né di aspiranti e trasognati politici in erba né di vecchi politicanti di apparato. Noi cittadini vogliamo un governo forte e abbiamo paura che un vuoto di potere in questo momento ci faccia arretrare più di quanto non sia accaduto finora.

Claudio Lombardi

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