Chi viene prima: il diritto o la forza?
Per il ministro degli esteri russo Lavrov i territori conquistati dalla Russia in Ucraina sia nel 2014 che nella guerra in corso sono acquisizioni lecite in base al diritto internazionale perché realizzati con referendum “in cui la stragrande maggioranza dei partecipanti si è espressa a favore della riunificazione con la patria storica, la Russia”. E’appena il caso di ricordare che quelle votazioni si svolsero a guerra in corso e sotto l’occupazione militare russa.
In realtà la dichiarazione di Lavrov andrebbe letta così: il diritto internazionale interviene dopo che si sono stabiliti i rapporti di forza con la forza. Applicando lo stesso schema la Russia potrebbe un giorno occupare porzioni degli stati baltici o della Finlandia o della Polonia, far svolgere finti referendum e annettersi quei territori. Se poi si seguissero gli umori della maggioranza degli italiani gli invasi non dovrebbero reagire con le armi né essere aiutati dagli altri paesi europei o dalla Nato, ma cercare di intavolare trattative per soluzioni diplomatiche in nome della pace. In pratica la Russia sarebbe l’unica ad usare la forza creando fatti compiuti da regolare successivamente con il diritto. Ecco perché l’Europa deve svegliarsi dal sonno della pace perpetua e preparare le sue difese
8 luglio 2025
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