Clima e competizione strategica mondiale

Si scrive clima, si legge rivoluzione tecnologica. I cambiamenti climatici sono il tema centrale che nessuno può aggirare. Ad ogni nubifragio, incendio o periodo di caldo eccessivo la spiegazione è sempre la stessa: riscaldamento globale causato dai gas serra generati dalle economie e dalle società più avanzate. Le evidenze scientifiche confermano tale relazione. I tempi, però, sono decisivi: una cosa è dire che siamo in emergenza e da subito bisogna agire per fermare gli effetti dei cambiamenti climatici; un’altra che la transizione sarà molto lenta. Se si pigia l’acceleratore ci saranno prezzi elevati da pagare e bisognerà farli accettare magari lasciando in ombra che chi paga non vedrà gli effetti del suo sacrificio perché vanno oltre la durata della sua vita.

In realtà, ciò che si prospetta, motivata dalla lotta al riscaldamento globale, è una rivoluzione tecnologica nel quadro di una competizione strategica mondiale. Non a caso la Cina, il maggiore generatore di CO2, si mantiene in bilico tra l’adesione formale agli obiettivi di decarbonizzazione e la pratica di una produzione di energia senza limiti. La rivoluzione tecnologica fisserà le nuove leadership economiche e geopolitiche, ma la posta in gioco comprenderà anche una nuova qualità della vita per i popoli

1 novembre 2021

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