Conteggio dei voti in Sicilia: una situazione surreale (di Gloria Monaco)

Surreale. Non trovo altra definizione per il dibattito, e la relativa coda di polemiche, scoppiati questa mattina relativamente ai risultati delle elezioni in Sicilia. Lo spoglio è in corso dalle 8 ma nonostante ciò al momento fatta eccezione per Palermo ed altri casi rarissimi non si dispone di dati ufficiali. Sono passate 4 ore dall’apertura delle urne e regna il caos più assoluto. Unica certezza: la corsa ad attribuirsi il risultato.

La lentezza delle operazioni di scrutinio è nota da tempo e per altro in territori come la Sicilia assolutamente cronica. Si tratti di politiche, di amministrative o – come in questo caso – di regionali le ore per poter vedere profilarsi un quadro attendibile scorrono inesorabili. Quindi questo 2012 non fa eccezione e si va avanti sulla base di exit poll e dati provenienti dagli “enti” più efficienti come il capoluogo.

Proprio sulla base degli exit poll circolati, fin dalle prime ore, si è ventilata una vittoria senza pari del candidato del M5S Cancellieri ma, al momento, l’unica “vittoria” vera che attribuisco ai Grillini è il risultato della lista a Palermo che batte (con circa il 16%) di misura quelle di PD e PDL, ambedue oscillanti su percentuali attorno al 10%.

Eppure questa incertezza non dissuade i soliti “noti” (siano giornalisti, opinion makers o politici stessi) dal lanciarsi in ardite teorie interpretative del fenomeno elettorale. Non ho intenzione di fare altrettanto. Mi limito a pochissimi spunti di riflessione in attesa che prefetture, regione, ministero ci diano dati e risultati attendibili.

Uno. Una prima cosa che volevo sottoporre all’attenzione di chi legge è la seguente: capisco che la Sicilia è una regione a Statuto speciale (ma lo stesso si può dire anche per altre regioni prossime al voto come Lazio e Lombardia) dotata di una propria legge elettorale e di meccanismi di raccolta dei risultati che a questo punto mi piacerebbe capire quali siano. Tuttavia, non è possibile che a più di 12 ore dalla chiusura delle urne non esista ancora un dato complessivo aggregato in grado di attribuire pur con tutti i margini, le forbici ecc. ecc., la vittoria ad un candidato. Soprattutto non è possibile visto che sicuramente il primo partito di questa tornata elettorale è, senza tema di smentita, l’astensione. Ecco di questo mi indigno e di questo vorrei che qualcuno ci desse conto. Le regioni a seguito della modifica del Titolo V hanno tutte più o meno legiferato in materia di elezione dei propri organi e a questo punto dico fortunatamente in molte hanno deciso di continuare ad avvalersi di “protocolli di intesa” con il Ministero dell’Interno per quel che riguarda la gestione e la divulgazione dei risultati. Se così non fosse credo che la situazione rischierebbe ogni volta di diventare sempre più paradossale e meno gestibile anche in termini di garanzia del risultato elettorale.

Due. Gli exit poll come già ampiamente dimostrato in passato non sono attendibili. In questa occasione strombazzano vittorie che in realtà sembrano lontane dal realizzarsi e tutti dietro a commentare dati e risultati che non sono. E’ una questione di serietà. Non si può trascorrere il tempo a parlare del nulla o disegnare scenari impossibili solo perché lo impone “lo share” televisivo. Un bel tacer non fu mai scritto! E piuttosto che inanellare una serie di luoghi comuni o sciocchezze, sarebbe più utile come sempre verificare e documentarsi! Ma ormai sembra che attenersi al principio cardine del codice deontologico dell’informazione non sia più di moda!

Tre. Se si confermano i risultati di Palermo, relativamente alla distribuzione dei voti sulle liste questo sì è un dato importante e che merita una certa attenzione. La “vittoria” del movimentismo sui partiti organizzati denota che ci deve essere una “riorganizzazione” della gestione del consenso al passo coi tempi anche per i “partiti” eredi dei “popolarismi” del ‘900. La gerarchia piramidale che vige all’interno di PD, PDL, UDC ecc. ecc. è sconfitta  dal capovolgimento del modo stesso di intendere la politica, per cui è la cosiddetta base a dettare le regole e obbligare i vertici ad adeguarsi.

Quattro. Pesa sempre come un incognita, o almeno questo è quanto mi ripeto sempre nel caso di elezioni in Sicilia, quale sia il peso da attribuire a taluni “poteri forti”. L’inquinamento del risultato elettorale da parte della Mafia è uno dei “grandi temi” che puntualmente si ripropone ad ogni elezione. Non posso non porre quindi il tema oggi specie con questo tipo di risultato così poco “intellegibile” e che se da un lato fa pensare che la situazione odierna sia assolutamente diversa da tutte le precedenti non può non dare da pensare.

Dopo queste riflessioni torno quindi ad analizzare i dati, o meglio a cercare di reperire i risultati quanto più ufficiali possibile, solo a questo punto proverò a interpretarli e a dire la mia!

Gloria Monaco

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