I prezzi dell’energia e le decisioni da prendere

L’aumento dei prezzi è il tema preferito da chi vuole alzare la voce contro i governi. La rottura dei rapporti commerciali con Mosca aggrava la situazione. Le cose però non sono tanto semplici. Per esempio il gas il cui prezzo è fissato dalla borsa di Amsterdam. Una volta contavano i prezzi concordati nei contratti di lunga durata. Poi è stato deciso di passare al mercato spot che è fatto di scommesse finanziarie in base alle quali si decide il prezzo che poi si impone ai contratti. È una delle geniali trovate di autorità europee alle prese con gli schemini elaborati dai tecnici che, guarda caso, finiscono sempre per favorire produttori ed importatori. Basterebbe chiudere la borsa del gas di Amsterdam e i prezzi scenderebbero perché deriverebbero dalla contrattazione diretta tra venditore ed acquirente.

Allo stesso modo basterebbe cambiare sistema di fissazione del prezzo di acquisto all’ingrosso di energia elettrica facendola pagare per “quota” venduta ossia chi produce con idroelettrico, con eolico o solare ottiene il prezzo giusto in base ai suoi costi di produzione. Chi produce con gas ottiene di più perché spende di più. Adesso è come se i consumi di una Panda fossero rimborsati come quelli di un Tir. Non è una legge di natura ma una decisione tecnico-politica. Da cambiare. Se non in guerra quando?

8 aprile 2022

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