Il pessimismo giustificato

Non si vedono spiragli che diano fiducia sul futuro immediato. Anzi, da ogni lato si scorgono elementi che spingono verso un conflitto generalizzato. L’alleanza di fatto Casa Bianca – Cremlino ha fatto saltare l’equilibrio della deterrenza già fortemente incrinato dalla ventennale tolleranza verso la nuova Russia di Putin. Trump si sta “sfilando” dall’Ucraina, di fatto aumentando il rischio di uno scontro militare tra paesi europei e Russia. L’Europa era al sicuro perché gli Stati Uniti ne garantivano la difesa, ma ora il messaggio di Trump è di disimpegno dal teatro europeo. Una specie di via libera per Mosca che agirà solo quando e se vincerà in Ucraina. Commerci e diplomazia non garantiscono più la nostra sicurezza. Senza capacità di difesa l’Europa è una preda. Francia, Regno Unito, Germania e Polonia lo hanno capito e hanno deciso di coordinarsi per rafforzare le difese. L’Italia farfuglia di pace e rifiuta il riarmo per non dispiacere Trump e non contrapporsi alla Russia. Così da maggioranza e opposizione si accredita l’idea che non sia necessario spendere per la difesa. Un’ambiguità vergognosa.

Il pericolo viene anche da sud. La guerra a Gaza sta bloccando il Medio Oriente che pareva avviato ad una pace storica tra Arabia Saudita e Israele. Esattamente il risultato che l’Iran voleva ottenere e intanto prepara l’atomica. Intanto in Libia russi e turchi controllano il territorio. Il soggetto debole è l’Europa dove imperversa la propaganda islamista ormai lanciata alla conquista delle opinioni pubbliche occidentali

26 maggio 2025

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