Il valore supremo? La resa travestita da pace
Due mesi fa all’inizio dell’invasione apparve subito chiaro che la guerra avrebbe tirato fuori la sostanza delle idee e delle qualità umane delle persone. È ciò che è puntualmente accaduto. Lo spettacolo organizzato da Santoro e dai suoi amici in un teatro romano può essere preso come un esempio e una conferma. Tanti nomi importanti si sono riuniti intorno alla mistificazione della realtà, ad un’assurda campagna ideologica contro gli Stati Uniti, al disprezzo per gli ucraini ai quali si indica un’unica via d’uscita: la resa travestita da pace. Nessuno di quei partecipanti vorrebbe per sé quella sorte, ma tutti sarebbero ben lieti di consegnarli all’invasore russo per chiudere questo spiacevole intermezzo.
Nulla di diverso e di nuovo rispetto a ciò che i tanti “pacifisti” spuntati dappertutto stanno dicendo da settimane. In pratica un paese che si è liberato del nazifascismo con una lotta armata e, soprattutto, con l’intervento degli alleati anglo americani e che è stato ricostruito e sollevato dalla distruzione e dalla fame con i soldi degli Usa. Un paese che ama descriversi come culla del diritto e delle arti e che appartiene a quell’occidente nel quale la libertà è il valore supremo, scopre improvvisamente che la resa ai dittatori viene prima di tutto
4 maggio 2022
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