La Bce decide che è finita l’era del denaro facile

Con la decisione della Bce di avviare il rialzo dei tassi e di interrompere gli acquisti di titoli di stato cambia molto per l’Italia. Aumenterà la spesa per gli interessi sul debito, ci saranno meno soldi da spendere, il debito dovrà scendere. Tutto ciò con un’inflazione che sta diventando un problema serio per i redditi degli italiani. La perdita del potere di acquisto specialmente di pensioni e stipendi richiederebbe interventi di sostegno fiscale che sarà quasi impossibile fare. Anche le attività economiche soffriranno perché la domanda si ridurrà e la drastica riduzione delle disponibilità del bilancio pubblico limiterà gli interventi pubblici.

Occorrerà ridurre le spese. Siamo stati abituati ad elargizioni di tutti i tipi (dai 500 euro ai diciottenni ai contributi a pioggia in epoca covid e via dilapidando), ma l’epoca delle “vacche grasse” è finita. Un governo serio taglierebbe immediatamente l’assurdo bonus 110% e gli altri che gravano sulle finanze pubbliche anche revocando l’inutile regalo di 200 euro deciso da poco. Non è più il tempo dello spreco e dei regali a fasce di elettorato. L’obiettivo adesso deve essere quello di spendere bene e di non farsi strozzare dal debito che ricomincerà a correre partendo da una base del 160% del Pil. Né la Bce né i paesi ricchi correranno in nostro aiuto se non mostreremo serietà

10 giugno 2022

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