Benzina e gasolio costano troppo? La spesa pubblica molto di più
Il tema del momento è il prezzo dei carburanti. Ogni tanto si “scopre” l’acqua calda ossia che il prelievo fiscale arriva al 60% del prezzo finale (che è libero come quello di qualsiasi altra merce). Scandalo. Nasce lo scontento e bisogna gestirlo indirizzandolo il più lontano possibile. Per esempio sulla speculazione. Come al solito si punta a suscitare emozioni e non ragionamenti. Così si liscia il pelo agli italiani: se ne parla come se fossero tutti poveri e in credito di un risarcimento dallo Stato. Lo stesso che viene imbrogliato di continuo con l’evasione fiscale e vari livelli di falsità (autocertificazioni innanzitutto).
Bisognerebbe invece partire da una domanda che ci dovrebbe riguardare tutti: come si finanzia lo Stato? Con le tasse e con le imposte oltre che facendo debito. Ebbene le accise sono un modo per farlo e le pagano anche gli evasori. Vogliamo tagliarle? Benissimo, ma così mancheranno soldi. Dove li prendiamo? Tagliamo le spese (per esempio la sanità)? Aumentiamo l’Irpef (pagata ormai quasi solo dai redditi oltre i 35 mila euro l’anno)? Facciamo altro debito perché siamo l’Italia e ce lo devono concedere? La coperta è sempre corta. Accontentare tutti con erogazioni, libera evasione, condoni, bonus ecc ecc è una follia. Eppure la richiesta quasi unanime è la riduzione delle accise. Qualcuno il conto lo pagherà e se va male è colpa della BCE.
11 gennaio 2023
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