Mancano i lavoratori

È un coro unanime come mai prima d’ora. I datori di lavoro chiedono lavoratori e, poiché quelli italiani non si trovano, chiedono di poter assumere gli immigrati. Il divario tra le richieste di manodopera e le persone disposte a lavorare aumenta di anno in anno. Mancano gli specializzati e non si capisce perché il problema della formazione non sia stato affrontato finora come una priorità. Mancano quelli disposti a svolgere mansioni semplici delle quali, si dice da anni, gli italiani non vogliono farsi carico. Si tratta del lavoro nelle campagne che viene spesso disprezzato o sottovalutato, ma che è alla base della nostra alimentazione e una voce importante del made in Italy. Si tratta del lavoro nelle fabbriche che sono la fonte della ricchezza manifatturiera ed esportatrice dell’Italia. Si tratta dell’edilizia, settore prosciugato dagli sciagurati bonus che hanno spinto la crescita dei prezzi e allontanato le imprese dalle opere pubbliche e che oggi è cruciale per i lavori collegati al PNRR.

Inutile girarci intorno: c’è bisogno di lavoratori e solo gli immigrati possono aiutare l’Italia. Per farli lavorare occorre superare l’assurdo status di clandestino, concedere permessi di soggiorno per la ricerca del lavoro e fare corsi di formazione e di lingua italiana oltre che, ovviamente, aprire canali di immigrazione regolari. Il tempo delle chiacchiere e delle polemiche è finito

8 marzo 2023

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