Un po’ di buonsenso sul PNRR

Quando si fa di tutto per avere il massimo di risorse dal piano europeo Next Generation EU e ci si riesce, ma solo dopo ci si pone il problema del che farci di tutti quei soldi sorge un problema enorme perché la capacità di indebitarsi non è infinita ed è molto legata alla reputazione cioè alla credibilità. Arrivati a questo punto e cioè alla sincera ammissione del governo che il PNRR ha gravi lacune (peraltro avallate dalla Commissione europea) bisognerebbe far prevalere la saggezza, prendere i soldi che effettivamente ci servono per progetti di reale utilità e farne buon uso.

Che il PNRR sia stato scritto in fretta è risaputo. Che dentro ci abbiano messo di tutto per coprire la capacità di spesa lo abbiamo scoperto da poco. Che alcuni progetti siano assurdi (gli stadi!) perché del tutto estranei all’obiettivo di “ripresa e resilienza” è evidente. Che altri appaiono più frutto di fantasia che di concretezza lo stiamo comprendendo (i treni ad idrogeno!). Che tanto denaro sia destinato a finalità nebulose (40 miliardi per la digitalizzazione!) a forte rischio di sprechi dovremmo ammetterlo. Che l’Italia sia incapace di spendere bene per investimenti lo sappiamo da sempre. Insistere su questa strada porta ad un fallimento e alla perdita di credibilità dell’Italia. Ammettiamo l’errore e cerchiamo di fare il possibile senza più la retorica che ha finora coperto le magagne

5 aprile 2023

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