Lettera aperta ai manifestanti del no-Monti day (di Paolo Andreozzi)

Caro civicolab ti scrivo perché un’amica e compagna mi chiede (più o meno):
“ ma come, snobbi il no-Monti day del 27 ottobre?! guarda che sarà una manifestazione rossa, mica una cosa viola come quelle che furono!

Allora, forse è utile che io risponda qui perchè si parla di partecipazione  e di quanto questa possa influire sulla politica “alta”.

Io rispondo che se è una manifestazione rossa, ben venga perché il rosso è un colore politico che mi piace sempre, ma temo che la cosa riguardi pochi appassionati. In realtà la maggior parte la vede e la vedrà (e soprattutto i media la venderanno, sempre che non sia un altro puro flop da ‘indivanados’) come una manifestazione senza colore o con tutti i colori il che è lo stesso. Di quelle manifestazioni che, se chiedi a qualcuno “cos’è destra e cos’è sinistra”, ti risponde “sono uguali: roba vecchia”; di quelle che, oggettivamente, sprecano un’occasione che potrebbe andare contro la classe dominante risolvendola invece come l’ennesima dimostrazione della sostanziale apoliticità del popolo italiano.

Invece ‘apolitica’ non vuol dire affatto ‘equidistanza’, anzi è sinonimo di destra: nel senso che la classe dominante può continuare ad attuare le proprie politiche socioeconomiche conservatrici (o reazionarie) proprio in virtù dell’apoliticità tendenziale della gente, del suo ribellismo sterile. In altre parole: Berlusconi non l’ha cacciato il noBday dei viola (e io c’ero) né l’avrebbero cacciato altre cento manifestazioni così, ma la semplice constatazione che la sua permanenza in bilico eterno sulla legalità non garantiva più l’applicazione delle ricette neoliberiste insieme a un minimo grado di consenso sociale.

Così ora c’è monti, che non fa malaffare e politica ma politica e basta. e politica dev’essere la risposta di chi vuol contrastarlo sul serio. Insomma: io mi sono rotto di vedere piazze piene – quando pure, ripeto, non siano semplici flop velleitari – e poi urne elettorali disertate a tutto favore dei partiti della conservazione o dei movimenti anti-tutto. Come in Spagna: tanti indignados ma pochi voti per Rubalcaba, e vince Rajoy. Oppure come in Grecia: con piazza Syntagma che nega il voto decisivo a Syriza e ora tutti si cuccano i tagli di nea democratia!

E poi non è questione solo di urne vuote, ma di partecipazione effettiva e di controllo sociale che manca. Troppo spesso si diventa tifosi o spettatori passivi, ma non si prende in mano la politica. No non ci sto.

Ora Berlusconi non c’è più. Ora la destra si compatta su una squadra di rispettabili difensori degli interessi ‘moderati’, cioè forti. Nessun rischio per la legalità repubblicana, solo schietta contrapposizione politica all’interno del quadro costituzionale. Ma schietta sia, però: chiara, efficace, spendibile nell’imminente conta democratica, che vedrà di sicuro da una parte un programma neoliberista e io voglio che ne veda dall’altra uno socialdemocratico.

Servono cittadini che lo studino e che lo incarnino, piuttosto, un orizzonte socialdemocratico radicale, visto che il ceto politico anche a sinistra non ha più quasi alcun appeal.
Serve riempire le sedi dell’elaborazione – e già ne esistono tra i lavoratori, tra gli intellettuali, tra i precari, tra le donne, tra i giovani, tra i migranti, nel sindacato più conseguente, e perfino in qualche sezioncina di partito. Serve erigere da lì barriere di solida organizzazione contro il caos che favorisce solo il potere, serve calibrare il sistema di deleghe e controlli, e poi serve dichiarare ai quattro venti cosa si vuol fare per governare questa fase storica.

Io credo che così i cittadini sani di mente e di cuore daranno il proprio consenso a un progetto, che le classi dominanti, quelle che hanno fallito perché ci hanno portato fin qui, avranno il benservito, che la costituzione antifascista e socialmente più avanzata al mondo potrà dirsi in via di piena applicazione!

QUESTO è rosso. Di meno o di altro, non m’interessa. anzi: non posso permettermelo. Se voi invece sì, se tutto ciò che volete è passare una mezza giornata a saltellare, vedervi la sera in televisione, la mattina dopo sulle testate on-line, e già il pomeriggio stesso relegati a costume mentre Monti rilascia un’intervista in cui va tutto bene secondo la sua agenda – be’, allora avete più risorse spirituali di me, ma come ne ha il bambino che gioca per ore col suo amico immaginario.

Scusate il pistolottone. Un abbraccio, e sempre pronto ad essere smentito dalla testarda natura dei fatti e delle azioni!

Paolo Andreozzi

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